Lettere a Iacchite’: “Rende, campi da tennis: Tar-Manna 6-0 6-0”

6-0 6-0 questo è il risultato che la Giunta Manna ha conseguito al TAR della Calabria nel giudizio intrapreso dall’ASD Tennis Club Rende avverso lo scellerato bando di finanza del progetto indetto per l’affidamento dei campi da tennis di Rende.

Partiamo con ordine. Il complesso sito in località commenda di Rende meglio noto come campi da tennis, è una struttura di proprietà del Comune di Rende, concessa in affidamento da moltissimi anni alla Associazione sportiva dilettantistica Tennis Club Rende. Nel mese di settembre la convenzione è venuta a scadere e l’ente non ha inteso rinnovarla alla associazione sportiva che a tutt’oggi continua a gestirla.

L’amministrazione ha avuto la “lungimiranza” (si fa per dire) di partorire un bando in contrasto non solo con la legge, ma soprattutto col proprio regolamento comunale. Quegli stessi burocrati che hanno voluto modificare il regolamento meno di un anno fa, ne hanno letteralmente dimenticato il contenuto allorquando la Giunta, capeggiata dal sindaco Manna, ha impartito l’ordine di imprenditorializzare anche i campi da tennis.

Un bando, quello articolato dall’amministrazione comunale di Rende, concepito come se lo steso riguardasse una grande opera monumentale e strategica al solo fine di limitare il palcoscenico dei partecipanti.

Si è partiti dalla modifica del piano triennale dei lavori modificata all’occorrenza nel mese di maggio per ivi prevedere le opere da appaltare per poi sfociare in un bando di finanza di progetto che avesse come principali finalità quelle di escludere l’associazione sportiva che rappresenta la città di Rende nel tennis.

È accaduto il contrario di quello che è stato riservato alle altre associazioni sportive esistenti sul territorio, dal Rende calcio alle piscine a tante altre meno note associazioni che si sono viste prorogare le rispettive concessioni senza nemmeno ipotizzare alcun tipo di bando.

Il TAR ha reso giustizia sospendendo gli effetti di un bando che, dal caldo agosto, ha fatto gridare allo scandalo.

Quel circolo del tennis nel quale generazioni di giovani rendesi sono cresciuti e che oggi si tenta di imprenditorializzare per arricchire le tasche di chi vorrebbe farne un uso a scopo di lucro.

Ci si dovrebbe porre un interrogativo: come mai questa amministrazione pubblicizza bandi ai quali nessuno partecipa o come nel caso del tennis il partecipante risulta essere stato soltanto uno allorquando la normativa, specie quella europea, prevede che a fondamento di ogni bando debba essere garantita la massima concorrenzialità? La risposta è sotto gli occhi di tutti.

Dalle stanze del Comune si vocifera che l’amministrazione starebbe pensando a proporre ricorso al Consiglio di Stato contro l’ordinanza del TAR. Se così fosse si mortificherebbe la dignità di una città intera. Farebbe bene il sindaco e la sua giunta a fare più mea culpa e meno cause. Avrebbe più senso che il sindaco e la sua Giunta voltassero pagina chiedendo scusa a tutti.