Lettere a Iacchite’: “Santelli, perché in Calabria continua ad arrivare gente dal Nord?”

Lettera aperta al Presidente della Regione Calabria Jole Santelli

Signora Presidente, sul sito della Regione ogni giorno si registrano tra i 200 ed i 300 arrivi da altre Regioni, prevalentemente dal Nord Italia e proprio da quelle regioni tristemente e più gravemente colpite dal Covid 19.

Negli ultimi giorni, credo solo ieri, il numero dei registrati è di circa 500 nuovi arrivi
Non si capisce il motivo per cui queste persone, in questo periodo, debbano rientrare in Calabria, nonostante Lei abbia dichiarato con un’ordinanza (non sto qui a ricordare le varie ordinanze da Lei emanate) che la Calabria è regione chiusa e quindi non si può uscire e non si può entrare se non per gravi e giustificati motivi.

Festeggiare la Pasqua in famiglia a Lei sembra un grave e comprovato motivo di rientro?
Mi chiedo, e Le chiedo, quindi quali siano le gravi e incontestabili motivazioni addotte da queste persone, per lo più giovani o spesso intere famiglie che rientrano in questa bella ma sventurata terra.

Lei ha, dall’inizio della pandemia, ribadito che la sanità calabrese non è pronta ad affrontare un numero elevato di casi di Covid perché la nostra sanità semplicemente non esiste. La Calabria è impreparata, e del resto tutti ci ricordiamo la figura fatta dal Responsabile della protezione civile Pallaria, da Lei nominato, e che non distingueva un ventilatore polmonare da un termoventilatore per casa.

Senza dilungarmi oltre sulla sanità e sui vari problemi, Chiedo che Lei, in quanto Presidente della nostra Regione, si faccia garante per tutti noi e che venga vietato l’ingresso, per legge, ai tanti nostri corregionali che stanno tornando in queste ore per trascorrere la Pasqua in famiglia e mangiare l’agnello al forno e l’uovo di Pasqua con i propri cari.
Chieda l’intervento dell’esercito, faccia seriamente qualcosa perché Lei sa benissimo che in Calabria la pandemia da Covid 19 provocherebbe un’ecatombe.

Per carità, da mamma capisco le famiglie che si vogliono riunire e capisco che è difficile accettare, soprattutto in questo periodo, la lontananza dai propri familiari, ma dobbiamo essere forti e devono essere proprio i genitori a bloccare i propri figli, ma laddove i genitori non arrivano, arrivi Lei bloccando autobus, treni, auto private (moltissime) con l’aiuto dell’esercito, polizia, carabinieri, protezione civile.
Del resto anche io ho figli lontani da casa e non mi sognerei mai di farli ritornare in Calabria.

Teresa Muraca