Lettere da Milano. Il nemico (di Franco Dionesalvi)

Lettere da Milano

di Franco Dionesalvi

IL NEMICO

La politica italiana di questo tempo vive intorno alla trovata di Salvini di identificare un nemico, e convincere gli elettori (che non difettano certo di insicurezze e di desiderio di un capro espiatorio cui imputare tutti i mali) che tutto quanto di negativo succede loro dipende da esso. Così sono tutti pronti a credere che il ponte di Genova è crollato quando un gruppo di immigrati l’ha attraversato con le sue valigie pesanti, cosa che nessun ponte, per quanto solido, poteva sopportare.

Quanto a queste frequenti epidemie di influenza, non c’è dubbio che vengono dall’Africa, gli untori sono stati direttamente portati qui coi barconi. Ma, per passare a temi più cari ai nostri lettori, se rimangono imbrigliati nel traffico, sanno bene a chi dare la colpa.

La chiusura del viale parco, a Cosenza, è dovuta all’inqualificabile comportamento dei migranti che tutti i giorni, a decine, invadevano l’area con la loro mercanzia da quattro soldi, con l’assurda pretesa di lavare i parabrezza delle auto, con la loro ossessionante richiesta di centesimi: che poteva fare il povero sindaco Occhiuto, per motivi di ordine pubblico, se non chiudere la strada?

Ora, al suo ennesimo rientro in campo, Berlusconi si è trovato nell’inquietante necessità di identificare un nemico dal quale difendere tutti gli italiani, e così spiegare perché si sacrifica per tutti noi e, sottraendo tempo alle olgettine, viene a chiederci di votare per lui. E, consultati i suoi esperti, ha deciso: il nemico è la Cina. Questa minaccia lo costringe a scendere in campo, e federare l’Europa, chiamare al senso del dovere Trump, coinvolgere Putin, e unirli tutti per difendere il mondo dall’impero cinese, dal pericolo giallo. Vi confesso che sono un po’ preoccupato, perché amo la cucina cinese. Temo che, se rivincerà Berlusconi, vieteranno gli involtini primavera, imporranno forti dazi sui ravioli al vapore, e commineranno il carcere a chi sarà scoperto a mangiare, di nascosto, manate di riso alla cantonese.

Pare che, però, questa volta il Pd abbia deciso di non farsi cogliere impreparato. No, stavolta condurrà la sua battaglia, venderà cara la pelle. Ci vuole però un nemico forte, minaccioso e credibile, che induca tutti a votare Pd per difendersi da un pericolo così incombente. Facendo leva, ovviamente, sulle nostre paure recondite, siano anche le più irrazionali, purché forti, roba da non far dormire la notte. Io ho avuto una soffiata, e vi posso anticipare la mossa. Il nemico sono gli extraterrestri. Se non vuoi gli alieni qui, vota vota per il Pd.