Corigliano-Rossano: si passi dalle parole ai fatti e Morra non dica più sciocchezze

Gli eventi accaduti nel 2018, in particolare la fusione tra due dei più popolosi Comuni di Calabria, che ha portato alla nascita della terza città calabrese per abitanti, la prima in termini di superficie; e l’incontro organizzato dal GAV con i deputati pentastellati presso la Sala Rossa del Palazzo S. Bernardino (Area Rossano), avevano lasciato ben sperare gli abitanti del territorio più vessato dalla politica di austerità avviata dai governi di centrodestra e Monti, sulle possibilità di ripristino del presidio giudiziario di Rossano, sul potenziamento delle strutture ospedaliere e sulla salvaguardia di altri Enti pubblici essenziali, come l’INPS, non ancora (meno male!) soppressi.

Eppure nulla ancora è cambiato, in meglio si intende. Anzi, l’attuale condizione in cui versano i cittadini di CORIGLIANO-ROSSANO lascia presagire, purtroppo, che il peggio deve ancora avvenire. Infatti, dai mesi scorsi abbiamo dovuto fare i conti con un provvedimento della Regione Calabria, non ancora revocato, che rischia di confondere la nostra realtà con un cassonetto della indifferenziata, dato che si vorrebbero mandare tutti i rifiuti prodotti nella Provincia di Cosenza, presso lo stabilimento di Bucita (Area Rossano) e il porto di Schiavonea (Area Corigliano). Noncurante, la Regione, che la nostra realtà attraversa un evidente momento di difficoltà per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti, certificato anche dalla presenza di numerose discariche a cielo aperto, specie nel centro storico di Rossano.

Per non parlare, poi, della “paradossale” situazione in cui versano i nostri ospedali: Pronto Soccorso intasato, anche a causa della ingiusta soppressione dei nosocomi di Cariati e Trebisacce, con pazienti affetti anche da gravi patologie che si vedono costretti a lunghe attese, a ricoveri da incubo su semplici sedie o, addirittura per i meno fortunati, in piedi e, per tanto, a rinunciare alle cure mediche.

Come se non bastasse, a queste emergenze devono assommarsi le parole, impietose ed indecorose, del senatore Morra, il quale, in visita a Sibari, ha, clamorosamente, dato sfoggio ad una gaffe senza precedenti e degna di tapiro d’oro. Questi, infatti, ha dichiarato che la mafia non si combatte con un Tribunale. Viene spontaneo, allora, chiedersi: “E come, allora? Con gli stivali di cartone?”. Parole, tra l’altro, che vengono pronunciate all’indomani di fatti gravissimi, di matrice mafiosa, verificatisi sul nostro territorio e che denotano, nostro malgrado, la presenza, ancora forte, della criminalità organizzata sul nostro territorio. Proprio alla luce di questi eventi, anzi, il Governo centrale dovrebbe intervenire non solo  per potenziare, con poche unità, il personale del Commissariato di Polizia, ma anche per ridare dignità ad un territorio umiliato dalla più deplorevole politica di austerità, che ci ha sottratti, ingiustamente, uno storico e ben funzionate palazzo di giustizia. Chi ritiene il contrario, come lasciano intendere da altre parti, si faccia avanti e dimostri le presunte disfunzioni dell’Ex Tribunale di Rossano. Ma, allo stesso tempo, dimostri che il proprio Tribunale non soffre delle medesime disfunzioni, presunte, e riferite al Tribunale di Rossano. La testata giornalistica a cui scrivo ha avuto il merito e il coraggio di denunciare lo scempio che sussiste in molti Palazzi di giustizia, specie in quello di Cosenza. Pertanto, non si dicano scemenze su CORIGLIANO-ROSSANO e si dia dignità ad un popolo che ogni giorno, a causa della mala politica, è alle prese con problematiche ataviche.

Invito, pertanto, i deputati e senatori che ci rappresentano in Parlamento, non solo ad apostrofare Morra, ma a mantenere le promesse fatte, perché mai dimenticherò le parole di una persona per bene, come Forciniti, che nell’incontro avvenuto a Rossano, aveva assicurato che il primo Tribunale a riaprire sarebbe stato il nostro, e che se avesse dovuto mettere la firma sulla riapertura del presidio giudiziario di Rossano entro la fine della legislatura, l’avrebbe fatto. A questo proposito, invito i cittadini di Corigliano Rossano a non demordere e i nostri politici a PASSARE DALLE PAROLE AI FATTI.

S.L.