Lettere a Iacchite’: “Cosenza, malata di Alzheimer e tenuta per 4 ore in attesa al Pronto soccorso”

Al Direttore Generale

Azienda Ospedaliera Cosenza

c/o     Ospedale Civile dell’Annunziata

via Migliori

Cosenza

Cosenza, 27/12/2017

Oggetto: segnalazione disservizio iaudito  al Pronto soccorso

Il sottoscritto Arch. Gennaro Bisogno, con la presente intende segnalare alla S.V. uno spiacevole disservizio verificatosi nel Pronto soccorso dell’Ospedale il giorno 26/12/2017.

Il sottoscritto si trovava lì come accompagnatore della moglie, Giuliana Vanni, ammalata di Alzheimer conclamato da cinque anni, portata con urgenza alle ore 18  a seguito di segnalazione del medico della guardia Medica di Mendicino con un’ambulanza del 118 chiamata, e la chiamata risulta registrata, con la presenza del medico per i primi interventi necessari, l’ambulanza è arrivata ma senza la presenza del medico del 118, i portantini hanno riferito che il medico di turno era impegnato. Questo è già di per se un fatto gravissimo.

Ma ritorniamo  al disservizio ancora più grave.

Arrivati al pronto soccorso è stata posta su una barella in corridoio in attesa di visita, lì è rimasta fino alle 23 senza ricevere nessuna, dico nessuna, assistenza non solo medica ma nemmeno infermieristica essendo priva di autosufficienza per la sua malattia, non solo ma anche impedendo a me e a mia figlia di poterla cambiare adducendo come motivazione che avrebbero pensato a tutto loro, l’hanno fatto ma alle 23 circa trovandola piena di escrementi e urina.

A seguito delle reiterate proteste, obiettivamente contenute nei limiti del buon vivere civile, da parte mia, la dottoressa di turno, Dr. CATERINA DE PAOLA, chiamava l’intervento delle forze di polizia che, constatate le mie proteste, ferme, decise ma pur sempre civili, non ritenevano nemmeno di allontanarmi.

Finalmente dopo una TAC la dottoressa di turno avrebbe disposto il collocamento di mia moglie su una barella in attesa del giorno dopo data la mancanza di posti letto. A quel punto ho ritenuto portarla a casa dove avrebbe ricevuto l’assistenza che al pronto soccorso non hanno dato.

Si allega in copia il referto rilasciato. Dalla lettura dello stesso si evince quello che è il parere di un medico, che definire tale, da parte di un profano come me, è assolutamente assurdo. Credo si renda conto che trattenere un’ammalata di Alzheimer per quasi quattro ore in una sala di attesa, che lei certamente conosce, del tutto inadeguata e senza nessuna assistenza infermieristica, è stata un’impresa difficile.

Essendo ieri giornata festiva e con gli uffici chiusi, questa mattina consegno questo mio esposto per segnalare quello che è successo che è a dir poco vergognoso tenendo presente il tipo di malattia di mia moglie che dovrebbe avere una corsia preferenziale nelle visite.

Spero che Lei, nella sua qualità di Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera faccia i suoi accertamenti e prenda i suoi provvedimenti nei confronti di chi è deputato a gestire il servizio di Pronto soccorso presso l’Ospedale.

Ad ogni modo copia di questa segnalazione sarà inviata alla Procura della Repubblica affinchè sia informata, visto che c’è un’inchiesta in corso sull’Ospedale di Cosenza e mi riservo di adire alla vie legali per un’eventuale risarcimento dei danni che ha subito mia moglie. Certo che si interesserà al caso affinchè non si verifichino più tali disservizi le porgo distinti saluti

Arch. Gennaro Bisogno