Lettere a Iacchite’: “Diamante e il Peperoncino tra Pd, madrine, papponi e grembiulini”

A Diamante o se preferite Gioiello, da 25 anni si tiene il Festival del Peperoncino che negli anni è diventata la copia della fiera ben conosciuta di TOCCACULO che si svolge sempre nella città di Diamante.

Una festa da anni foraggiata dalla Regione Calabria. I fratelli Gentile (nel senso del Cinghiale e di compa’ Pinuzzu come li chiamate voi) hanno imperversato per anni a Diamante e al rinomato evento. Poi è toccato a Palla Palla, Madame Fifì-Enza Bruno Bossio e a Don Ernesto Magorno.

Don Magorno, che in questi giorni, incurante delle sconfitte del PD e dei problemi di Diamante – città nella quale la moglie, la signora Casella, noto imprenditore legato al re del pesce, è vicesindaco – si attiva per trovare invitati alla festa del Peperoncino… ops alla festa del PD.

Don Ernesto Magorno e la moglie vicesindaco di Diamante

Ed infatti proprio lui ha invitato la sua amica in Commissione Antimafia Madame Fifì-Enza Bruno Bossio ad aprire le danze della manifestazione unitamente a Belen (vi risparmio la battuta scontata su quello che unisce queste due “gran signore”) nel dibattito cui è stato invitato anche il senatore dei 5 stelle Nicola Morra, che come tutti sanno è perfettamente organico al “sistema”. Ed in tutto questo Enzo Monaco… che fa… chi è…

I diamantesi, che da settimane sono senz’acqua, con una raccolta differenziata inesistente e con depuratori puzzolenti (la sera basta fermarsi al confine con Belvedere per sentire… la puzza) sono però felici. Avranno Belen, Madame Fifì e persino Magorno e Morra col grembiulino: che cosa pretendere di più dalla vita?Tutto questo, ovviamente, con i soldi degli altri. Vista la levata di scudi sulla vicenda dei bandi ad hoc e dei costi esorbitanti, il buon Enzo Monaco, nel difendere la sua scelta, non condivisa neanche da Mario Oliverio ma solo da Don Magorno  – oltre che da quei papponi (sempre col grembiulino) dei Carratelli (caso strano lo stesso Avvocato di Magorno in una pluralità di giudizi che lo vedono coinvolto) – si fa sostenere dalla giornalista Carla Monaco, ossia da sua figlia, già piazzata in RAI, che su Facebook insieme alle “tutrici della città di Gioiello”, tutte imparentate tra loro e al guinzaglio di Don Magorno e del sindaco Sollazzo, attacca tutto e tutti difendendo a spada tratta la FIERA DIAMANTESE.

Unitamente ad altri giornalisti della zona (uno dei quali con un cognome che somiglia terribilmente all’essenza delle due “madrine”) che si scagliano contro coloro i quali non la pensano come Don Ernesto. Chissà – viste le querele – che il procuratore della Repubblica di Paola non metta mano ai bandi e alla rendicontazione del Festival del Peperoncino.

Un diamantese… uno dei pochi che con il peperoncino non ci mangia