Con le candidature del M5S per le Politiche 2018, Nicola Morra e Laura Ferrara continuano l’opera di distruzione dell’attivismo di Cosenza e provincia, iniziato alle regionali e proseguito alle comunali di Cosenza, quando in entrambi i casi sotto il loro comando il Movimento 5 Stelle non è riuscito ad esprimere neanche un rappresentante.
Con Morra nel ruolo del puparo e la Ferrara sua marionetta il disegno si è concretizzato nelle candidature per il 4 marzo. Le votazioni interne hanno portato alla vittoria di Morra e di tutti i suoi sodali nelle votazioni per il Senato, giacché si votava nell’intera regione Calabria e fuori da Cosenza, Corigliano-Rossano e Paola-Amantea, dove non l’avrà votato nessuno, il senatore comanda alla grande.
Alla Camera nella circoscrizione Calabria Sud come era prevedibile si sono confermati tutti i compagni di merende del duo cosentino. Per la circoscrizione Calabria Nord, invece, ecco la sorpresa. Nessuno degli attivisti di Cosenza e provincia sopporta più il senatore e l’europarlamentare e così ha vinto Francesco Forciniti, ottimo e stimatissimo esponente del Movimento delle origini e l’unico che ha osato sfidare Morra alla riunione pre-elettorale di Lamezia Terme, quando gli cantò la pampina.
Anche il resto della lista è formato da veri attivisti, del meetup di Rossano, del meetup storico di Cosenza (che si oppone a quello del senatore, in città) e del meetup di Fuscaldo. C’erano quindi troppe espressioni del movimento autentico nel cosentino e così Morra e Ferrara hanno pensato di recuperare nell’uninominale, nominando e calando dall’alto gente improponibile e invotabile, provocando una vera e propria rivolta della base.
Come avete già capito voi di Iacchite’ la prima mossa è stata imporre a Castrovillari e sul Tirreno la candidatura del capo di villa Mimosa, una clinica di Lappano vicino Cosenza, tale Candida Tucci, sconosciutissima a tutti i pentastellati e piazzata fuori dal proprio raggio d’azione e, guarda il caso, nello stessa circoscrizione in cui si candiderà il figlio del senatore Gentile, di cui tutti conosciamo il potere sulla sanità calabrese. E’ facile capire che questa è una candidatura a perdere, e il sospetto che il cinghiale ricambierà il favore al senatore a Cosenza arriva automaticamente. Sul Tirreno soprattutto (chiedete alle due consigliere comunali pentastellate di Amantea) scoppia la protesta, ma Morra e la Ferrara se ne fregano anzi raddoppiano.
A Cosenza infatti, invece di pensare ad un vero esponente del Movimento 5 Stelle e con la stessa dinamica che ha visto candidare il cavaliere mascherato Coscarelli alle comunali, Ferrara e Morra impongono l’imprenditrice Anna Laura Orrico, mai vista vicino alle posizioni del Movimento 5 Stelle, “creatura” di Pippo Callipo che non ha proprio niente da spartire col Movimento ma sempre piazzata nelle determine e negli incarichi di Occhiuto. Inutile dire che nessun attivista voterà o farà votare questa gente che ha sempre combattuto.
Ma l’apoteosi la raggiungono a Corigliano-Rossano. Mentre nella circoscrizione Calabria Sud la Nesci, vincitrice delle votazioni, da prima del listino del proporzionale viene fatta candidare anche nell’uninominale nel suo territorio, alla Camera a Vibo Valentia, mentre Morra, vincitore delle votazioni al Senato, da primo del listino del proporzionale viene fatto candidare anche nell’uninominale nel suo territorio, al Senato a Cosenza, la regola improvvisamente non vale più per il primo delle votazioni alla Camera in Calabria Nord, e così Forciniti non viene candidato all’uninominale alla Camera a Corigliano, dove avrebbe avuto moltissime chance di vittoria.
Bisogna al contrario dare una sonora lezione all’unico baluardo degli attivisti, e così all’uninominale alla camera per Corigliano e Rossano viene imposto il consigliere comunale di Corigliano, Francesco Sapia, che non era uscito vincente dalle votazioni e per giunta avrebbe dovuto concorrere solo per il senato, per ragioni d’età. Proprio Sapia aveva rotto i rapporti con Forciniti e tra i due si era creata una frattura insanabile nei mesi passati.
Come chiosa all’intera vicenda indovinate chi si schiererà contro il debolissimo Sapia nel colleggio uninominale di Corigliano? Un’altra candidatura in quota Cinghiale, naturalmente, cioè il generale Graziano. L’antico patto tra Morra e l’ex sottosegretario può così continuare a perpetuarsi, cane non mangia cane. Forciniti resta l’ultima speranza di quelli che credono davvero nel Movimento 5 Stelle, ma la casta dei portavoce a 5 stelle calabresi appare troppo dura da scalfire.
Lettera firmata