Lettere a Iacchite’: “Vi spieghiamo come funziona il sistema Acli”

ACLI: Associazione Cattolica Lavoratori Italiani, riassume tutto, teoricamente, già nel nome.
Di fatto, questa, a Cosenza, rappresenta un vero e proprio sistema.
Partiamo dal pressuposto che una qualsiasi Associazione, nasce con finalità ben precise e, proprio nel caso delle ACLI, queste, nella forma di APS (Associazione di Promozione Sociale) s’intendono costituite al fine di svolgere attività di utilità sociale a fovore di associati o terzi, SENZA FINALITA’ DI LUCRO.

Sottolineando che le Acli sono nate per volontà della Chiesa Cattolica, ci pare doveroso descrivere come queste, rappresentano un vero e proprio “sistema”.
Iniziamo disegnando il “sistema a Maglia” messo in piedi dalle Acli di Cosenza, attraverso un “tesseramento”.
La sede provinciale di Cosenza della Acli favorisce l’apertura delle “strutture base”, dei veri e propri circoli. Ogni circolo deve avere un minimo di tesserati.
In questi ultimi 3 anni si è raggiunto il totale di circa 700 tesserati nell’intera provincia.
Ci viene già da chiedere se tutti questi tesserati siano consci della loro adesione.
Senza voler coinvolgere tutti quanti hanno, invece, sposato realmente la causa delle Acli, ci riferiamo ai primi 4 circoli provinciali, in ordine di tesserati.

Circolo Acli Donat Cattin, con presidente Pierino Fallico, nonché, presidente Acli Terra, e Patronato Regionale;
Circolo Acli Rinascita, con presidente Carmelo Campolo (responsabile sviluppo associativo);
Circolo Acli dott. Angiolino Napoli, con presidente Luca Turano (ex presidente provinciale di Cosenza)
Circolo Acli Santa Maria della Consolazione, con presidente Antonio Sergi, figlio di Saverio Sergi, attuale presidente provinciale di Cosenza, ex presidente degli organi direttivi regionali.

Considerando tutti gli iscritti fantomatici di questi circoli, possiamo tranquillamente affermare che il sistema delle Acli è retto dalle cariche detenute indemocraticamente dai suddetti soggetti.
Anche le Acli hanno, come tutti, una linea politica sponsor che, nel caso di Cosenza, si intreccia con la Destra, forse deviata, basti pensare alla vicinanza di Pierino Fallico con gli ex Forzisti, i fratelli Gentile, e con Franco Sergio per Saverio Sergi.

L’ormai degradato sistema Acli è giunto alla fine, al punto in cui non resta che far sparire i numeri, i buchi, gli ammanchi e pratiche che hanno portato ad un tale fallimento.

Si dice che non ci si stanchi per respirare ma vorremmo chiederlo a quanti, aclisti, assunti finanche alle dipendenze di questa società mascherata, oggi si trovano ad annaspare, senza lavoro e senza che gli venga riconosciuto quanto maturato in questi anni di gestione scellerata.

Un patronato che non cura più gli interessi/diritti dei lavoratori, CHIUSO, non si sa neppure ufficialmente per quale motivo ma che, di fatto, continua a lavorare, spregiudicatamente senza alcun rispetto delle leggi civili né di quelle morali, dettate dalle stesse ACLI.

Restiamo sorpresi dalla totale assenza di controllo da parte degli organi competenti.

Sicuri d’esser sempre stati uomini onesti, confidiamo nel risveglio della giustizia ed anche degli organi di controllo delle stesse Acli.

Un gruppo di tesserati, consapevoli.