L’Italia e il voto. Quel 40% di “eroi” andati al seggio malgrado tutto (di Antonio Padellaro)

(di Antonio Padellaro – Il Fatto Quotidiano) – Non vado a votare perché tanto è sicuro che perdiamo, dice quello di centrosinistra (e infatti). Non vado a votare perché tanto è sicuro che vinciamo, dice quello di centrodestra (e infatti). E poi (insiste quello di CS) ditemi che diavolo ci vado a fare: per sapere chi ha preso più voti (o meno voti) tra Pd e 5Stelle? Ma chissenefrega. Giusto, chissenefrega se la Meloni prosciuga o non prosciuga Salvini e Berlusconi (ribadisce quello di CD). Se a giornali e talk piace masturbarsi fantasticando sui turgidi kamasutra elettorali graditi assai da un certo opinionismo guardone (non a caso in crisi progressiva di copie e di ascolti), si accomodino pure (concordano entrambi). Altro che il solito piagnisteo sull’inarrestabile crollo dell’affluenza elettorale, sulla disaffezione dei cittadini (uffa), sui seggi desertificati, sulla democrazia a rischio, signora mia. Poiché la vera domanda da fare dovrebbe riguardare non il 60-70 per cento di italiani che non votano più, e amen. Bensì su chi glielo fa fare a quel 30-40 per cento di eroi che, malgrado tutto, domenica e lunedì sono andati a deporre nella ferale urna una scheda triste come una pansé.

Non a caso coloro che meno disertano sono le persone più anziane, mentre la quantità di giovani che si recano a votare è confrontabile con i loro coetanei che frequentano la messa o l’edicola dei giornali (e ci siamo capiti). Altri tempi quando esercitando il diritto di voto si partecipava a un rito laico attraverso il quale la collettività celebrava il diritto-dovere sancito dalla Costituzione nata dalla riconquistata libertà. La stessa Carta che, a Sanremo, inserita nella scaletta, tra uno spot e uno stacchetto, viene ora commemorata come l’atteso ritorno dei Pooh (un applauso). No, la democrazia non è in pericolo e Giorgia Meloni può continuare a festeggiare la luna di miele con gli elettori che mostrano di apprezzarla più dei suoi presunti alleati di governo. Sicuramente più di Silvio Berlusconi che smarcandosi per qualche istante dalle occhiute badanti forziste ha baciato sulla bocca l’amico Putin, che è un po’ la sua Rosa Chemical. Quanto a un centrosinistra forse mai così annichilito e in rottura sentimentale con il proprio popolo, vale la profezia attribuita a Nino Andreatta. Che non vedeva limiti allo sconfinato desiderio della sinistra per la sconfitta. Accontentati.