Lo stato non può essere solo il bancomat dei privati

dalla pagina FB di Francesco Campolongo

400 miliardi di euro a tasso zero e con garanzie statali praticamente a tutti gli imprenditori.

Ma sono tutti uguali? Ci sono quelli che non hanno chiuso e quelli che lo hanno fatto. Per i grandi un prestito a tasso zero può essere un regalo inutile che finisce nelle maglie della speculazione e non dell’investimento. Per i piccolissimi anche un prestito a tasso zero può non bastare. Una piccola partita Iva che può ricevere 25 mila euro di prestito a tasso zero vive comunque nell’incertezza del mercato, non sa se la domanda riprenderà come prima e se ci sarà la possibilità di ripagare e dopo quanto tempo.

Capisco l’emergenza ma mi sembra che come al solito il pubblico regali soldi a pioggia senza nessuna condizione. L’economia ancora una volta si è dimostrata fragilissima, in mano alla logica impazzita della speculazione e la nostra produzione inadeguata. Non avevamo respiratori polmonari ne mascherine, con una filiera dell’agroalimentare che soffre stritolata dalla grande distribuzione e senza quell’esercito di lavoratori lasciati senza diritti (non venivano a rubarci il lavoro?). Siamo indietro sull’intelligenza artificiale e mai come adesso c’è la necessità di un enorme investimento per rendere sostenibile la produzione evitando future pandemie e altre catastrofi.

Lo stato non può essere solo il bancomat dei privati ma deve dare un indirizzo solidale e comunitario alla produzione e l’economia. Già nel 2008 abbiamo iniettato liquidità a pioggia che è finita nelle tasche di pochi senza cambiare minimamente le regole del gioco.