Longobucco. Il delirio di onnipotenza del sindaco “coreano”

CONSIGLIO COMUNALE LONGOBUCCO: PIRILLO KIM JONG UN… PEGGIO DELLA COREA DEL NORD

Anche a seguito dell’ultimo articolo di “Iacchite’” (https://www.iacchite.blog/longobucco-questa-crisi-non-sha-da-fare-alla-ricerca-delle-dimissioni-perdute/) e a richiesta del gruppo di minoranza, finalmente nel consiglio comunale di Longobucco si è discusso delle dimissioni, richieste a suo tempo dal sindaco Pirillo ai suoi assessori, all’incirca fra Natale e Capodanno.

L’ordine del giorno era: “Analisi e discussione sulla situazione amministrativa in seguito alla richiesta del sindaco di riconsegna delle deleghe agli assessori comunali”. Ed ecco l’intervento di Mario Parrilla, presidente del Consiglio e noto tirapiedi del Generalissimo Graziano (leggendo con difficoltà un appunto del sindaco, ma più probabilmente della segretaria comunale, l’obbedientissima e mitica Barbara da Cariati): “La tematica è di competenza del sindaco e strettamente d’ordine politico; quindi, non c’è nessuna discussione da fare, in questa sede”.

Fra i tanti presenti, sconcerto generale. Ma non è finita qui. A seguire gli interventi dei due “bravi”.

Ecco l’assessore ai Lavori pubblici Serafino Greco inveire: “Basta con le associazioni che vogliono prendere il posto della giunta. Basta con le quadriglie varie e i comitati che si vogliono sostituire al sindaco… associazioni che vogliono prevalere sulle altre. Addirittura, ci sono partiti che non hanno eletto nessun consigliere e che affiggono manifesti in piazza, chiedendo spiegazioni e precisazioni”. Con chiaro riferimento al Partito Democratico che recentemente ha proprio criticato l’impegno evanescente di Greco dal suo buen retiro di Mendicino; lui di Forza Italia e legatissimo ai fratelli Occhiuto.

Non poteva mancare il vicesindaco Andrea Murrone, plenipotenziario locale di Mimmo Chiù Chiù Bevacqua e detto anche l’assessore Cimabue “sbaglia una cosa e ne commenta due”. “C’è gente che si vuole sostituire al sindaco. Si fanno richieste agli enti – ha iniziato col dire Murrone – dove dicono che devono andare a parlare loro, perché la popolazione non sa niente, non sa niente di quello che succede nel comune. Mo’ tutti tecnici. Non ci si può sostituire al sindaco, a un amministratore comunale. Si fanno richieste dove si va a parlare senza un amministratore. Si fanno eventi e non si invita il sindaco. Si parla di rispetto e non si invita il sindaco”. Concludendo perentorio: “Uno la mattina si alza e decide cosa fare. A me questa cosa non piace più”.

L’intervento conclusivo del sindaco dr. Pirillo: “I miei interlocutori sono il consiglio e i consiglieri eletti. Io non voglio discutere, in nessun modo, con il Partito democratico. Sono da sempre socialista e mi hanno espulso con gran parte dei miei assessori, senza motivo. Personalmente, non parlerò mai con loro”.

Uno sfacciato attacco al pluralismo e alle ordinarie procedure democratiche. Delirio di onnipotenza e impunità.

Pirillo Kim Jong Un, per l’appunto. Ma Longobucco non è la Corea del Nord!