Longobucco. Questa crisi non s’ha da fare! Alla ricerca delle dimissioni perdute

LONGOBUCCO: QUESTA CRISI NON S’HA DA FARE! ALLA RICERCA DELLE DIMISSIONI PERDUTE

Fra Natale e Capodanno in un Consiglio comunale convocato di buon mattino e registrando l’assenza dell’intero gruppo di minoranza, il sindaco Pirillo intimava ai suoi assessori e consiglieri delegati di rassegnare al più presto le dimissioni da ogni incarico ricevuto. Ad oggi, nulla si è mosso!

Particolarmente adirato per essere stato “trombato” alle elezioni per il Consiglio della Provincia di Cosenza (fra le milizie del generalissimo Graziano), il primo cittadino di Longobucco era stato molto duro, con sorpresa e contraddicendo la sua tradizionale flemma.

Le cose non vanno affatto bene”: affermava il dr. Pirillo. Aggiungendo: “Soprattutto nelle frazioni (Destro e Ortiano) si registrano enormi difficoltà che compromettono l’azione amministrativa e la credibilità dell’intera giunta”. Fra l’altro: “Molti problemi ci sono anche relativamente al settore tecnico e ai diversi lavori pubblici bloccati.

Quindi via alla crisi, per ripartire con un nuovo passo, anche ricorrendo a deleghe e incarichi esterni, con maggiore attenziona alla parità di genere (https://www.iacchite.blog/longobucco-pirillo-2-la-vendetta-dopo-le-provinciali-adesso-tutti-a-casa/).

Ma immediatamente molta acqua è stata versata sulle braci ardenti, unitamente a interessate “minacce” politiche: “Io non vado da nessuna parte”; “È il sindaco che ci deve revocare formalmente l’incarico”; sino alla più pericolosa: “Sarà sfiduciato un’altra volta”. Soprattutto l’assessore LL. PP. “traditore” (responsabile del voto di maggioranza mancante sul pallottoliere delle provinciali) Serafino Greco approdato a Forza Italia e in cerca anche di una candidatura in quel di Mendicino e il vice sindaco Andrea Murrone, plenipotenziario di Mimmo Chiù Chiù Bevacqua in quel di Longobucco

Infatti, subito Pirillo è corso ai ripari a reti unificate precisando di aver chiesto ai suoi assessori di “dimostrare attraverso la consegna delle deleghe [verbalmente] l’attaccamento alla compagine amministrativa”. Praticamente una prova di coraggio o d’amore, che dir si voglia, senza particolari conseguenze significative. “E l’amore non è bello se non è litigarello”, cantava Jimmi Fontana.

E la segretaria comunale, l’obbedientissima e mitica Barbara da Cariati, dopo aver appuntato più di una pagina sulle parole del sindaco durante i lavori del consiglio in questione, dopo un mese, sul verbale della seduta ha riportato appena: “Il Sindaco chiede agli Assessori di rimettere le deleghe in modo da poter ripartire con un nuovo passo. È necessario lavorare per portare avanti tutto ciò che c’è in cantiere ed è necessario che le responsabilità vengano assunte fino in fondo da tutta la macchina amministrativa”.

Tutto a posto, tutto a posto e… niente in ordine!

Ma si sa. Il dr. Pirillo è messo peggio del famoso vaso di coccio in mezzo a tanti vasi di ferro; e come diceva don Lisander Manzoni: “Il coraggio chi non ce l’ha non se lo può dare”. E questa crisi non s’ha da fare dissero i “Bravi”.

ULTIMISSIME

Cena di lavoro a Longobucco per il sindaco di Crosia Antonio Russo & C., ma il primo cittadino longobucchese era a tempo “scappato” a Rossano o con maggior probabilità a Caloveto. Qui, infatti, è impegnato nella campagna elettorale a favore del sindaco uscente Umberto Mazza figlio del suo grandissimo amico Agostino. Ma i soliti malevoli, sempre qui, sospettano che le intime simpatie del dr. Pirillo siano riservate in verità all’altra lista, “appoggiata” dal d. Pompeo Tedesco, già parroco sia a Caloveto e sia a Longobucco. Alla fine, i debiti si pagano, sempre!