Luigi Guglielmelli e i diavoli della politica

Con la riproposizione di Guglielmelli a segretario provinciale, il PD calabrese continua a dimostrare che voglia di cambiare non ne ha. Luigi Guglielmelli, segretario provinciale del PD, è un ragazzo dal viso gentile ma con dentro una voglia matta di arrivare a toccare le vette alte di Montecitorio. E per arrivare in cima, da convinto militante di sinistra, si è trasformato in quello che i suoi mentori e maestri gli hanno consigliato: un politicante senza scrupoli.

Solo stringendo patti con i diavoli, gli dicono i suoi nuovi maestri, si può arrivare laddove altri sognano di arrivare: in parlamento. Già perché i modelli che insegue Guglielmelli non sono più i Che Guevara, i Gramsci (anche se lo cita), i Berlinguer, ma Capu i Liuni, Madame Fifì, Palla Palla e compari vari. Che modelli di buona politica come tutti sapete non sono. E se a questo aggiungiamo anche don Ernesto Magorno, il quadro che si compone assomiglia molto a quello della famiglia Addams della politica calabrese. L’orrore assoluto. La causa di ogni nostra disgrazia. I diavoli in persona.

Ma per Guglielmelli, che tanto si era speso per costruirsi una immagine da bravo ragazzo impegnato in politica, non è stato un problema accettare l’aiuto di questi mostri della politica locale. Tant’è che è subito diventato il portaborse dell’assessore Roccisano, giusto per iniziare a farsi le ossa. Segno evidente che in fondo non è mai stato una persona sincera, neanche quando faceva l’idealista e il difensore degli oppressi. Ha sempre avuto bene chiaro in mente come muoversi e con chi allearsi per far carriera nel partito. Del resto se i maestri sono questi, non poteva che essere così. Infatti si dice: dimmi con chi stai e ti dirò chi sei.

Gira vota e riminia è sempre la stessa suonata. Blaterano di cambiamento, di nuove fasi e poi finisce sempre che l’unico interesse che hanno è la loro sistemazione. E per questo sono disposti a tutto. Anche a dire bugie (cosa a loro molto congeniale) sui risultati ottenuti da Guglielmelli come segretario fino ad oggi. Dicono che ha fatto crescere il partito ed ha portato dentro nuove energie. Mentre la realtà dice altro, ovvero: il PD in provincia di Cosenza non raggiunge il 7% dei consensi, e su 150 e passa comuni al massimo sono attivi una quindicina di circoli, e c’è chi dice anche che il tesseramento è in mano ai capibastone locali.

La riproposizione di Guglielmelli a segretario provinciale del PD è funzionale solo ai soliti mostri di cui sopra, non c’è niente di vero e genuino nelle loro parole. Tutto questo fa parte della solita lotta interna al PD per meri interessi personali. E’ questa la sola politica che conoscono. Altro che rinnovamento!