L’umile Mario

L’umile Mario. Mario il modesto. Mario il semplice. Mario il misericordioso. Mario sempre all’obbedienza. E’ questa l’immagine che il sindaco vuole dare di se, a totale riforma dell’immagine di arrogante e presuntuoso che fino ad oggi si è dato. Del resto se vuole sopravvivere (politicamente parlando), in tempi di “daje ar politico”, la prima cosa da fare è quella di darsi una bella strofinata per eliminare ogni residuo di appartenenza partitica, e tirare fuori tutto il suo “essere dalla parte del popolo”, onde evitare leciti accostamenti con l’odiata classe politica che non ha più “potere elettorale”, e che non può certo condurlo alla vittoria.

Infatti da che parte buttarsi Occhiuto l’ha capito subito. E preso dalla veemenza di dimostrare la sua umiltà e la vicinanza alla gente che soffre – ma anche perché preso dal panico per una sconfitta elettorale così pesante che non si aspettava – incappò nello scivolone dell’annuncio della sua auto-candidatura a presidente della Regione il 5 marzo, a vittoria dei 5Stelle decretata, dichiarandosi disponibile anche a far parte del loro bellissimo civismo, rinnegando Forza Italia alla quale fino a qualche ora prima aveva fatto campagna elettorale. Affermazione che provocò la risposta al vetriolo del senatore Morra che gliene disse di tutti i colori.

Ma nonostante l’errore iniziale per Occhiuto l’obiettivo Regione resta, e quindi la trasformazione per conquistare altro elettorato, deve avvenire. E il miglior strumento per ottenere tale risultato, sono le parole. Che al sindaco non mancano. E che sa mettere bene in fila. Le gira, le rigira, le cambia, le ricambia, le sposta, le toglie, le aggiunge, con una maestria che anche l’odiatore più incallito deve riconoscere. Ed è proprio dalle parole che deve partire il messaggio della sua umiltà. Deve toccare il cuore dei cittadini delusi dalla politica ladrona che lui non rappresenta più, senza però offendere né rinnegare, per ragioni opportunistiche, ed elettorali, i vecchi capibastone politici. I quali hanno già lanciato segnali di insofferenza nei confronti della poco probabile candidatura di Occhiuto a presidente della Regione. Una strada tutta in salita per Occhiuto. Ecco perché la carta dell’umiltà può funzionare. Mostrarsi umile con tutti anche con i capibastone, può risolvere un sacco di problemi. E per rettificare il tiro e correggere l’errore iniziale della sua auto-candidatura,  scrive questa breve nota che è un vero e proprio capolavoro di umiltà che mette d’accordo tutti, popolo e capibastone, tutti uniti, nel 2019 a sostenere Occhiuto Presidente. Con umiltà fa un passo indietro senza però muoversi umilmente da dove si trova.

La nota di Occhiuto sulla sua candidatura a presidente della Regione Calabria:

“Io ho dato solo la mia disponibilità (a candidarmi alla presidenza della Regione Calabria) a fronte di ripetute richieste da parte di persone che vedono come esempio positivo quello che noi siamo riusciti a realizzare a Cosenza dopo decenni di immobilismo e cattiva gestione. E l’ho fatto senza giri di parole o ipocrisia, rispondendo a precise domande dei giornalisti. Questo non vuol dire che io sia il candidato. Io sono un uomo di unione e di lavoro, non divisivo. La mia è solo una disponibilità personale, se può essere utile e gradita. Ancora è presto per candidature. Grazie e Buona Pasqua!”.

Un’umiltà che – vista a maliparata che si sta creando sulla sua candidatura – paranu dua.