M5s al governo: per Occhiuto (e Carchidi) si mette male

Se dovesse formarsi il nuovo governo Lega/M5S, e la probabilità che ciò accada, diventa, ora dopo ora, sempre più concreta, non vorrei trovarmi nei panni di Occhiuto e di Carchidi, con le dovute differenze tra i due, ovviamente.

Mi spiego: se in queste ore, Di Maio e Salvini, dovessero trovare la quadra sul nome del premier, la costituzione di un nuovo governo sarebbe cosa fatta. I nomi in campo sono diversi e tutti “tecnici”: Michele Geraci, docente di economia e finanza in Cina, Guido Tabellini, docente di economia politica ed ex rettore della Bocconi, Elisabetta Belloni segretaria generale della Farnesina, Giacinto Della Cananea, ordinario di diritto amministrativo a Tor Vergata. Fatto questo – che non è poco, ma c’è da dire che Mattarella su questo è stato chiaro: potrei fare come fece Einaudi, qualora Lega e M5S non dovessero trovare un’intesa sul nome del premier – è tutto pronto per il debutto: per il “Contratto per il governo del cambiamento”, ci siamo, mancano 5 punti ancora da discutere sui venti proposti, e la spartizione dei Ministeri è stata già decisa.

Non si conoscono ancora i nomi dei probabili Ministri, ma si sa quali sono i Ministeri che andranno alla Lega e quelli che andranno al Movimento. Almeno quelli più importanti: Economia, Esteri e Giustizia al Movimento 5 Stelle, Interni, Salute alla Lega. Anche se non si è capito ancora bene come si comporterà il Movimento con la nomina dei Ministri: farà “fede” la squadra di governo, almeno per i Ministeri che toccheranno a loro, presentata da Di Maio in campagna elettorale, oppure si adotterà un altro metodo per la scelta dei nomi? E se stiamo alla squadra di governo presentata in campagna elettorale, il ministro della Giustizia (anche se questo resta ancora un ministero conteso, ma il M5S non cede) ha già un nome e un cognome: Alfonso Bonafede.

E se così andranno le cose al Ministro servirà un sottosegretario. Ed è qui che non vorrei trovarmi nei panni di Occhiuto e Carchidi, i quali, loro malgrado, potrebbero essere travolti da un insolito destino: quel sottosegretario potrebbe essere proprio lui, Nicola Morra. Soprattutto se il Ministero dovesse andare alla Lega (ma non sarà così).

Ora immaginate Morra sottosegretario alla Giustizia. Ci siete? Lo avete immaginato? Allora: se già da senatore era pappa e ciccia con la Manzini tanto da frequentare il suo ufficio come fosse il bar sotto casa sua, figuriamoci da sottosegretario alla Giustizia: praticamente si cci piglia a residenza nell’ufficio della Manzini. Che farà di tutto per compiacerlo, visto che l’unica cosa a cui aspira Marisa è quella di scappare da Cosenza. E voi volete che in tutto questo Morra non “restituisca”, ad esempio, le sberle ricevute da Occhiuto che, in più occasioni e pubblicamente, lo ha accusato di tutto e di più? Stessa cosa vale per Carchidi.

Le differenza: nel caso di Occhiuto, non so come farà Morra, ad esempio, a fargli “restituire” tutto il maltolto ai cittadini, mentre per Carchidi è più facile “restituirgli” qualche aggettivo dispregiativo, che è il massimo dell’imputazione che gli si può affibbiare. Che resta però una bella gatta da pelare per Carchidi: potrebbe finire sotto le forbici e il pettine della Manzini. Magari seduto sulla poltrona di fianco a quella di Occhiuto sottoposto a pelo e contropelo. Poveri loro.

In tutto questo io cerco di stare il più defilato possibile, almeno fino a che le cose non saranno più chiare, continuando a scaricare tutto sulle spalle di Carchidi e dichiarando al mondo intero che mi ha costretto a firmare articoli su Morra che non condividevo. Forse con l’uso, a mia insaputa, di sostanze stupefacenti. Lo so può sembrare vigliaccheria la mia, ma se le cose si mettono male so guai, e altri (guai) non me li posso permettere, perciò devo fare di tutto affinchè, almeno io, in questa storia, speriamo che me la cavo.

GdD