«Ma sul Ponte di Messina venderanno gli arancini?», la battaglia degli espropriati contro la società dello Stretto

«Ma sul Ponte di Messina venderanno gli arancini?», la battaglia degli espropriati contro la società dello Stretto

di Nino Luca
Fonte: Corriere della Sera

«Lo Stretto è mia madre e mio padre». Sono pronti a dare battaglia e certi di vincere per la terza volta. I più duri dicono «respingeremo sto c… di Ponte ancora una volta». I più filosofici: «Ma vi siete mai goduti una traversata mangiando un arancino» (non ce ne vogliano i palermitani che usano il femminile, ndr). Gli espropriati serrano le file e si preparano al combattimento. Questo perché, poche settimane fa, le fasi iniziali della costruzione del Ponte di Messina hanno avuto un’accelerazione con la pubblicazione online le carte ufficiali delle case da espropriare e dei loro titolari. La società “Stretto di Messina” ha iniziato i colloqui sia sulla sponda calabra (Villa San Giovanni) che si quella sicula (Palacultura a Messina) e rassicura: «Le ruspe non sono dietro l’angolo. Si vedrà a settembre…». Comunque non molto rassicurante. In pochi han detto «pazienza mi sposterò». La maggior parte minaccia di incatenarsi all’abitazione: «Dovranno venirci a prendere con la forza».

IL VIDEO (https://video.corriere.it/ma-sul-ponte-di-messina-venderanno-gli-arancini-la-battaglia-degli-espropriati-contro-la-societa-dello-stretto/52fc701a-64fc-4193-8235-6ae337647xlk)

Nel video il clima della città peloritana mentre il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, nonostante la caterva di osservazioni dei ministeri, promette l’inizio dei lavori entro l’estate. I comitati son passati all’azione cercando di coinvolgere tutta la città al grido di dolore: «Sarà devastata da nord a sud per i prossimi venti anni».