Madri impavide (di Gioacchino Criaco)

Madri impavide

di Gioacchino Criaco 

“Non ti schiantari” (non ti spaventare), a qualunque accadimento, anche il più tragico, accorrevano con una forza che era imbattibile. Le nostre madri erano quelle del Sud, delle rughe: apparentemente lontanissime dal mondo e invece mondo vivissimo per fatti propri. Che poi a ogni latitudine hanno la stessa forza.
Ma al Sud -l’Andrà tutto bene- non ci apparteneva, non apparteneva alle nostre madri

“Non ti schiantari”, non ti spaventare, ci crescevano così, non ci affidavano al destino. Ci invitavano a non aver paura, a non soccombere alla sorte, spalancare gli occhi e affrontare la situazione. Che no, a volte tutto non sarebbe finito con la felicità, perché ci sono cose irrisolvibili, che vanno prese per ciò che sono, superate, e dopo ogni inciampo c’è un carico, piccolo o grande, da portarsi nella vita, che prosegue.
L’Andrà tutto bene non è mai appartenuto alla nostra cultura.
“Non ti schiantari”, invece, era di una forza prodigiosa, riscaldava il cuore, formava figli impavidi.
“Non ti schiantare”, è il futuro che comunque arriva, è un tempo che viene come un’avventura.
E i figli migliori sono quelli che hanno avuto madri che gli abbiano insegnato a non aver paura.