Mafia, A3 e ospedali, sequestrata la Tecnis: doveva realizzare l’ospedale della Sibaritide

La sezione misure prevenzione del Tribunale di Catania ha disposto l’amministrazione giudiziaria della Tecnis Spa, Artemis Spa e Cogip Holding Srl, e il sequestro delle quote per un valore di un miliardo e mezzo di euro. L’intervento, richiesto dalla procura distrettuale antimafia di Catania, è stato eseguito dai carabinieri del Ros.

Alla Tecnis erano stati affidati i lavori per la realizzazione degli ospedali della Sibaritide e della Piana di Gioia Tauro. A novembre dello scorso anno, alla stessa società era stato ritirato il certificato antimafia, mentre pochi giorni fa la stessa azienda aveva addirittura rassicurato la Regione Calabria circa la sua capacità di mantenere gli impegni assunti per gli importanti cantieri calabresi.

Le indagini del Ros avrebbero documentato un presunto asservimento del gruppo imprenditoriale alla famiglia catanese di Cosa Nostra, alla quale, secondo gli inquirenti, sarebbero state garantite ingenti risorse economiche consentendogli l’infiltrazione nel redditizio settore degli appalti pubblici. La Tecnis è stata coinvolta anche nella maxi inchiesta sulle tangenti dell’Anas.

L’OPERAZIONE di oggi va dunque a colpire tre società del gruppo imprenditoriale Costanzo-Bosco Lo Giudice, attive nel settore della realizzazione di grandi opere infrastrutturali. Il gruppo si è sempre detto estraneo a presunti rapporti sia con la mafia siciliana che con quella calabrese.

L’imprenditore Costanzo, tra l’altro, aveva anche denunciato e fatto arrestare alcuni affiliati alla ‘ndrangheta che avrebbero richiesto il pagamento del pizzo sui lavori dell’A3 Salerno-Reggio Calabria. Gli investigatori dell’Arma, però, sospettano rapporti con il clan Santapaola, rapporti che sarebbero stati documentati da intercettazioni e appostamenti.