Silenzio assordante: Bitonti e Loria muti. Promesse vane e tavoli tecnici in attesa di fatti
È trascorsa una settimana da quando Serafino Congi è stato vittima di malasanità a San Giovanni in Fiore scatenando una protesta popolare mai vista nella capitale della Sila. Eppure, nonostante il clamore suscitato, il presidente del Consiglio Giuseppe Bitonti, che tra l’altro ricopre anche il ruolo di referente sanitario, e l’assessora alla salute Loria non hanno speso una sola parola al riguardo. Un silenzio che pesa come un macigno e che, di fronte all’attesa di risposte concrete, appare ancor più grave agli occhi dei cittadini.
Il sospetto che dietro questo silenzio si celi una direttiva dall’alto diventa sempre più forte. Bitonti e Loria sembrano essere pedine in una partita politica guidata da una sindaca che, finora, si è distinta solo per le promesse senza lo straccio di un risultato. La comunità è stanca di sentire parlare di progetti futuri e tavoli tecnici: ciò che si attende sono fatti concreti, azioni visibili e risoluzioni tangibili dei problemi.
Un Silenzio che Parla
La scelta di non intervenire pubblicamente sulla vicenda solleva inevitabilmente domande. Si tratta di una strategia per guadagnare tempo? O, peggio, di un tentativo di insabbiare la questione? La popolazione si interroga e, in assenza di comunicazioni ufficiali, cresce il malcontento.
“Il silenzio è d’oro”, recita un vecchio detto, ma in questo caso assume un significato ben diverso. Mentre Bitonti e Loria restano muti, la comunità si sente abbandonata e priva di una guida in grado di affrontare le difficoltà del momento. Un atteggiamento che rischia di compromettere ulteriormente la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni locali.
La Sindaca e il Gioco delle Promesse
Al centro di tutto c’è la sindaca, che continua a fare promesse, ma senza mai concretizzarle. Nel corso del tempo, si sono susseguiti annunci di miglioramenti imminenti, di riforme necessarie e di svolte decisive. Tuttavia, la realtà racconta una storia diversa: i problemi rimangono irrisolti e le aspettative dei cittadini vengono sistematicamente disattese. Promettere è facile, mantenere è difficile. E proprio questa difficoltà sembra essere il nodo centrale di una gestione amministrativa che fatica a decollare. La sindaca, troppo impegnata a mantenere un equilibrio politico precario, non riesce a dare risposte concrete a chi le ha dato fiducia.
Tavoli Tecnici e Lentezza Burocratica
Ora, l’attenzione è tutta rivolta al famoso tavolo tecnico con Graziano, un appuntamento che dovrebbe finalmente portare a una svolta nella gestione della vicenda. Tuttavia, anche su questo punto prevale lo scetticismo: la popolazione si chiede se si tratterà dell’ennesima passerella politica o se, questa volta, si vedranno risultati concreti.
La storia insegna che spesso i tavoli tecnici si trasformano in luoghi di discussione senza fine, dove le soluzioni vengono rinviate a data da destinarsi. Ecco perché l’attesa di fatti concreti è carica di dubbi e perplessità. I cittadini chiedono chiarezza, trasparenza e, soprattutto, azioni immediate.
L’Urgenza di una Risposta
In un contesto di crescente tensione sociale, il silenzio delle istituzioni non è solo inopportuno, ma pericoloso. La gente ha bisogno di sentirsi ascoltata, di vedere i propri rappresentanti in prima linea, pronti a prendere decisioni coraggiose e a metterle in pratica. Ogni giorno che passa senza una presa di posizione chiara da parte di Bitonti e Loria non fa altro che alimentare la sfiducia e il senso di abbandono.
È fondamentale che il presidente del consiglio e l’assessora alla salute escano dal loro silenzio e affrontino pubblicamente la questione. Il loro ruolo impone responsabilità e trasparenza, due principi che non possono essere sacrificati sull’altare di una politica di facciata.
La comunità ha il diritto di sapere, di ricevere risposte e di vedere azioni concrete. Bitonti e Loria devono dimostrare di essere all’altezza del compito che hanno accettato di ricoprire. Non possono continuare a restare in silenzio, seguendo un copione imposto dall’alto.
Si attende il tavolo tecnico con Graziano, ma questa volta non ci si accontenterà di promesse: servono fatti, servono risultati. Perché la politica non è fatta di parole vuote, ma di azioni concrete che migliorano la vita delle persone. E ora, più che mai, è il momento di agire.