Malasanità a San Giovanni in Fiore, la sindaca Succurro annuncia un Consiglio aperto… ma non al popolo. Basta propaganda!

San Giovanni in Fiore, la sindaca Succurro annuncia un Consiglio aperto… ma non al popolo

La sindaca sempre più squallida di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, ha annunciato un Consiglio comunale aperto alle associazioni e ai sindacati, in programma per venerdì 7 febbraio. “Vi racconterò cosa abbiamo trovato, cosa abbiamo ottenuto e come intendiamo andare avanti” – ha dichiarato.

Belle parole. Peccato che non si tratti di un Consiglio comunale veramente aperto, perché il popolo non è stato invitato. Già, la popolazione resta esclusa. Perché, sindaca? Di cosa hai paura? Forse temi il confronto diretto con i cittadini? Forse sai bene che non potresti giustificare i ritardi, le promesse mai mantenute e la sanità al collasso?

Una sindaca che evita il confronto
Non è certo una novità. Evitare il confronto con i cittadini è una costante della tua amministrazione. Quando mai hai accettato di parlare apertamente con la gente, di rispondere a domande scomode, di assumerti la responsabilità delle tue scelte? Ti nascondi dietro incontri controllati, senza il rischio che qualcuno possa alzare la voce e dirti in faccia ciò che pensano davvero i sangiovannesi. Ma sappi che puoi ignorare il popolo quanto vuoi, ma il popolo non ignorerà te.

La morte di Serafino Congi non può essere dimenticata
A San Giovanni in Fiore si continua a morire per colpa di un sistema sanitario vergognosamente inefficiente. Serafino Congi è morto perché i soccorsi non sono arrivati in tempo. È morto perché la sanità locale è stata smantellata pezzo dopo pezzo, tra indifferenza e scelte politiche scellerate. E adesso? Cosa hai fatto per impedire che un’altra tragedia del genere si ripeta? Dov’è il miglioramento? Quali sono i risultati di cui ti vanti?

La morte di Serafino Congi non deve essere archiviata come un tragico incidente. Deve pesare come un macigno sulle coscienze di chi amministra questo territorio. Ma tu e la tua amministrazione avete mai avuto il coraggio di guardare in faccia il dolore della sua famiglia? Di ammettere le vostre responsabilità?

Basta parole, servono fatti

Il 7 febbraio dici che “racconterai cosa avete trovato e cosa avete ottenuto”. No, sindaca. Il 7 febbraio non dovrai raccontare nulla. Dovrai ascoltare. Dovrai stare in silenzio mentre le associazioni parlano. Dovrai prendere appunti, invece di fare propaganda.

Perché di parole ne abbiamo sentite fin troppe, mentre la sanità qui è peggiorata sempre di più. Quindi, poche chiacchiere e più fatti:

A che punto siamo con il servizio di emergenza-urgenza?
Quali misure concrete hai adottato per garantire soccorsi rapidi ed efficienti?
Quando finirà questa vergogna di un ospedale depotenziato e un territorio abbandonato?
La pazienza della gente è finita. Non basteranno discorsi preparati e dichiarazioni autoreferenziali. I cittadini non vogliono più sentirti parlare, vogliono vedere risultati. E questa volta, non avrai scuse.