Mario Occhiuto e l’incubo del fantasma formaggino (Invernizzi)

Ora non ci sono più dubbi: lo hanno mollato tutti, a cominciare dai suoi “presunti” alleati, e presto lo mollerà anche quel che resta di Forza Italia. Per Mario Occhiuto si fa più scuro della mezzanotte. L’esclusione dai “giochi” politici, per lui, pesa di più di un mandato di cattura. E per un motivo che tutti conoscono: Mario Occhiuto è un architetto fallito che nella sua breve ma intensa e travagliata vita professionale ha prodotto 28 milioni di euro di buco attraverso 18 società tutte fallite, con tanto di libri contabili finiti in procura. Infatti è accusato di bancarotta fraudolenta dalla procura di Cosenza, e venerdì otto novembre si svolgerà l’udienza a suo carico dove la procura chiede il suo rinvio a giudizio.

Senza cariche politiche, senza cariche pubbliche, senza coperture, sarà difficile, per lui, continuare a tenere a bada i tanti creditori che non è riuscito, attraverso il ladrocinio delle casse pubbliche, a saldare in questi lunghi otto anni di sindacatura. E di debiti ne restano ancora tanti. Specie con gli istituti di credito che non sono più disposti ad assecondare le prese in giro di Occhiuto, e a differenza dei tanti poveri fornitori e lavoratori da lui vrusciati che nulla hanno potuto fare per recuperare il “dovuto”, questa volta non gli daranno tregua.

È questa la vera punizione per Occhiuto: trovarsi un lavoro e far fronte, così come fanno tutti i cittadini, con le proprie forze ai tanti suoi problemi. I cittadini di Cosenza hanno già fatto tanto per lui, permettendogli di saccheggiare le casse comunali facendo sprofondare nel disonore del dissesto una intera città, accollandosi gran parte dei suoi debiti. Di più non si può fare, questo Occhiuto lo deve capire. I cosentini gli hanno dato tutto quello che avevano, compresa la fiducia che è stata la prima cosa che ha tradito. Altro non hanno, a meno che non pretenda pure l’oro di famiglia che ogni cosentino conserva nello scrigno sopra il comò della camera da letto al cui interno solitamente si trovano la fede nuziale, le collanine del battesimo, l’orologio del diploma, i gemelli della laurea, il braccialetto dell’anniversario. Vuole pure questo?

Occhiuto deve ritenersi anche fortunato per non essere finito in galera. Altri al suo posto avrebbero fatto questa fine, tanti sono i guai che ha combinato. Deve considerarsi un miracolato se gli amici degli amici, con i quali prima sguazzava, hanno deciso di “farlo fuori” solo politicamente e non giudiziariamente. Fossimo in lui la chiuderemmo qui.

A mettere fine ai sogni di gloria di Occhiuto definitivamente, il fantasma formaggino, al secolo Invernizzi, commissario della Lega in Calabria, e uomo di fiducia di Salvini. Che sulla candidatura Occhiuto dice in maniera lapidaria (così come vi avevamo già annunciato): La Lega è stufa degli Occhiuto, il centrodestra parli della Calabria.

Un vero incubo per Occhiuto, quello che gli si prospetta come futuro è un castello pieno di fantasmi e spettri che non vedono l’ora di tiragli i piedi. E l’annuncio di oggi del fantasma formaggino è solo l’inizio della sua pena.