Vibo, sanità mafiosa. Destra, sinistra o M5s purché si magna, Pasqua novello Picasso e il peso elettorale: “Chiedi a Mangialavori…”

Sinistra o destra, purché si magna

Abbiamo ripubblicato in questi ultimi mesi gli articoli sul Pd dopo la comparsa di Elly Schlein sulla piazza di Vibo Valentia. Avevamo posto alla Schlein la fatidica domanda: ma come hai fatto a venire a Vibo e non parlare della ‘ndrangheta e dei suoi rapporti con la politica e le istituzioni? (https://www.iacchite.blog/lettere-a-iacchite-cara-elly-ma-che-sei-venuta-a-fare-a-vibo-se-non-hai-parlato-della-mafia/).

Avevamo sottolineato come questi rapporti torbidi e pericolosi non riguardassero solo il centrodestra, in primis Peppe Mangialavori and company, ma anche il centrosinistra e in particolare il Pd. Vi garantiamo che non sapevamo che dopo due giorni a suffragare l’importanza di questa nostra richiesta intervenisse la nuova operazione di Nicola Gratteri e della Dda di Catanzaro cosiddetta Maestrale 2. L’attenzione dell’opinione pubblica è stata attratta dalle novità sull’omicidio efferato di Maria Chindamo e tutti ci auguriamo che questa volta si siano trovate prove forti per suffragare una ipotesi che da anni ha identificato i complici pur non riuscendo a superare il vaglio della Cassazione e del Tribunale del Riesame. Questa volta a suffragare tale ipotesi vi sono le testimonianze di ben 4 collaboratori di giustizia. Speriamo che questo porti, come chiede la famiglia della Chindamo, ad un processo che veda alla sbarra anche i mandanti e gli esecutori materiali del terribile delitto.

CESARE PASQUA NON SI TOCCA  

La nuova operazione Maestrale 2 – che a gennaio scorso ha in pratica determinato l’invio della Commissione d’accesso antimafia all’Asp di Vibo – ha portato agli arresti domiciliari di Cesare Pasqua, uomo potente che secondo l’accusa ha permeato e condizionato la sanità pubblica a Vibo Valentia per una vita. Non solo la sanità ma dalla sua postazione di comando anche la vita commerciale e imprenditoriale della città e della provincia. Il pm ne parla come un uomo che teneva i contatti da un lato con la politica e dall’altro con il clan Mancuso. Un condizionamento e un’azione a 360 gradi che alla fine porta al salto di qualità con la candidatura del figlio Vincenzo alle elezioni regionali del 2015 in appoggio della candidatura di Mario Oliverio alla Presidenza della Regione Calabria e nel 2020  in appoggio alla candidatura di Jole Santelli.

Era così potente che si mossero anche i massimi dirigenti del Pd vibonese quando nel 2018 fu sospeso dall’incarico dirigenziale all’Asp di Vibo. Avevamo portato alla riflessione di Elly Schlein due episodi riportati nell’ordinanza di Maestrale 1. Avevamo parlato di una cena tra alcuni big del Pd vibonese dell’epoca. Alla cena svolta nel 2018 leggiamo dall’ordinanza di allora prendevano parte Angelo Michele Miceli, direttore sanitario dell’Asp, Michele Mirabello (all’epoca presidente della Commissione Sanità della Regione), Bruno Censore (deputato del Pd), Vincenzo Insardà (all’epoca segretario provinciale del Pd vibonese)…”. 

La cena aveva come ordine del giorno, secondo la DDA, le scelte operate all’interno dell’Asp di Vibo Valentia da Miceli e delle future nomine direttive da compiere. La cena si surriscalda fino ad arrivare allo scontro verbale sulla sospensione decisa da Michelangelo Miceli di Cesare Pasqua dopo un esposto pervenuto su di lui. Michele Mirabello, allora consigliere regionale Pd, si scaglia contro Michelangelo Miceli, secondo la ricostruzione della DDA e “redarguisce pesantemente Miceli riferendogli che sapevano che estromettere Pasqua era impossibile e pertanto bisognava operare diversamente”.  Sempre nell’ ordinanza Maestrale 1 si parla del concorso di 5 posti per operatore socio sanitario ( OSS ) dove, sempre secondo la DDA, si sarebbe avuta l’alterazione delle procedure concorsuali”. Da brividi è la considerazioni che fa la DDA di Catanzaro: ”… emerge un allarmante quadro che vede le scelte operate all’interno dell’Asp strettamente connesse ad una logica clientelare e nettamente schierata con la frangia politica di cui Angelo Michele Miceli è interlocutore e strettamente dipendente”. 

Nell’ordinanza Maestrale 2 il pm per parlare di Cesare Pasqua e dei condizionamenti della vita pubblica parte dal primo  episodio e scrive: “… Dalle indagini sono emersi strettissimi collegamenti tra alcuni pubblici funzionari ed esponenti della ‘ndrangheta. In particolare  all’interno dell’Asp di Vibo Valentia tali relazioni hanno determinato il condizionamento delle attività dell’ente pubblico per perseguire interessi privati e mafiosi. Sul conto di Pasqua Cesare, rispetto al quale è emerso che lo stesso fosse legato a Mancuso Luigi e alla locale di Limbadi, si registra innanzitutto una conversazione avvenuta nel corso di una cena tra Miceli Michelangelo (Direttore sanitario dell’Asp), Mirabello Michelangelo (consigliere Regionale e presidente della Commissione Sanità) e Censore Bruno (ex deputato della Repubblica), i quali hanno parlato del problema dello scioglimento dell’Asp causato dalla presenza di Pasqua e dai suoi collegamenti con la criminalità organizzata (MASSARA E PASQUA  sono stati i soggetti che hanno fatto sciogliere l’Asp… La faranno sciogliere un’altra volta… no no… all’indomani.. all’indomani di quando sono arrivati i commissari antimafia i primi che hanno cacciato sono stati Pasqua e Massara)”.

Ma non finisce qui, sempre nell’ordinanza Maestrale 2 si parla di una seconda cena, di cui avevamo già parlato, tra Monteleone Benito, Mirabello Michelangelo, Miceli Michelangelo, Censore Bruno, Insarda Vincenzo, Tropepi Bianca e Rizzo Anna Maria in cui per la Dda sono ”emerse altre conversazioni rilevanti ai fini della dimostrazione dei collegamenti di Pasqua con la criminalità organizzata e delle sue influenze all’interno dell’Asp in qualità di Dirigente del Servizio di prevenzione…”.

E qui c’è l’accusa pesante del pm a tutto il sistema politico: “In tale cena, emerge un’allarmante quadro che vede le scelte operative all’interno dell’Asp strettamente connesse ad una logica clientelare e nettamente schierata con la frangia politica cui Miceli Michelangelo è interlocutore e strettamente dipendete”. L’ordinanza  prosegue entrando nel dettaglio dei temi trattati nel corso della cena. Dalla relazione di Miceli, dirigente pubblico, ai suoi colleghi di partito del Pd emerge uno spaccato di vita dell’Asp: dalla nomina del nuovo primario nel reparto di ortopedia alla chiusura dei punti cottura per i nosocomi di Vibo, Serra San Bruno e Tropea, che vengono affidati alla ditta di  Colloca Domenico, che poi finirà indagato nell’operazione Maestrale 1, fino ad arrivare alla sospensione di Cesare Pasqua dalle sue funzioni per un esposto arrivato all’Asp. Provvedimento dopo un mese revocato e che portava Pasqua, sempre secondo l’ordinanza “alla chiusura dei punti di cottura, al fine di agevolare Ferrante Gianfranco, imputato per associazione mafiosa quale partecipe della locale di ‘ndrangheta di Limbadi e sodale dii fiducia di Mancuso Luigi”.

CESARE PASQUA, NOVELLO PICASSO

Siamo di fronte come scrive il gip ad una mercificazione della funzione di dirigente pubblico da parte del Pasqua per ottenere vantaggi personali (l’elezione del figlio alle elezioni regionali) e per avvantaggiare le cosche mafiose alle quali Pasqua era molto legato (soprattutto i Fiaré e i Mancuso). Possiamo dire, se fosse confermata l’analisi del pm, che siamo di fronte ad una figura, quella di Cesare Pasqua, che è una specie di Picasso con le sue varie fasi. Alla base di tutto vi è la costruzione di un suo sistema di potere che si evidenzia dalle parole del collaboratore di giustizia Bartolomeo Arena che afferma: “Il soggetto ritratto nella foto nr17 è il Dott. Pasqua; lavorava all’interno dell’Asl nell’ufficio che rilasciava le autorizzazioni per l’apertura di nuovi esercizi commerciali. So che per concedere queste autorizzazioni percepiva delle “mazzette”. E’ un soggetto che era molto legato a Mancuso Pantaleone “Vetrinetta” e sono a conoscenza del fatto che era supportato da tutti i Mancuso in occasione delle consultazioni elettorali in sui si è candidato. Anche il figlio, che io sappia, in più circostanze è stato notato con persone legate ai Mancuso ed in particolar modo con il figlio di “Vetrinetta”, Giuseppe. Queste cose, in particolar modo dell’appoggio elettorale dei Mancuso ai Pasqua, le ho apprese direttamente da mio zio Domenico Camillò e da Enzo Barba”.

Anche  Mancuso Emanuele conferma i rapporti tra Pasqua e la famiglia Mancuso. Ma per tornare al nostro Picasso, dopo una fase in cui decide di candidarsi a sindaco di Vibo Valentia, Cesare Pasqua capisce che bisogna legarsi ai partiti ed in particolare ai partiti vincenti. E infatti nel 1978 abbiamo, come Picasso, la fase rossa e candida il figlio con il centrosinistra con Mario Oliverio Presidente e poi nel 2000 sale sul carro vincente del centrodestra (e non solo lui) e candida il figlio nella lista di Jole Santelli e abbiamo la fase nera.

Far passare il personaggio come frutto della cattiva politica di centrosinistra o dii centrodestra è sbagliato. Cesare Pasqua è frutto di un sistema politico complessivo marcio che va a bussare alle porte di personaggi discussi solo perché portatori di voti. Se non fosse sufficiente questa analisi ci viene in soccorso sempre l’ordinanza Maestrale 2 che  ice: “La gestione interna dell’Asp da parte di Pasqua Cesare, il quale ha costruito un gruppo di “fedelissimi” mediante i quali mantiene il controllo delle attività dei diversi dipartimenti” F. “certo certo. Comunque la forza di Pasqua lo sai a  cosa è legata? Al fatto che appunto lui ha una serie di uomini….”.  E l’ordinanza continua: “Circostanza riscontrata dai contenuti della conversazione tra Mirabello, Miceli e Censore in cui veniva evidenziato proprio tale modus operandi: ”la finaliità  è che nel mentre quello è in ferie (ndr Pasqua perché è sospeso) continua a gestire e comandare con i suoi uomini”.

Che peso elettorale hai? CHIEDI A MANGIALAVORI

La storia è lunga e interessa tutti, centro, destra, sinistra ma anche quei furbacchioni del M5s che – se possibile – sono anche peggio dei partiti tradizionali, da (v)omito, insomma… Andiamo ai rapporti tra Colloca e Pasqua così come sii evidenziano nelle due ordinanze Maestrale 1 e 2 in cui dopo una fase di scontro subentra un patto tra i due, sempre secondo l’ordinanza, che porta ad uno scambio: l’appoggio elettorale di Colloca al figlio di Pasqua e l ‘appoggio di Pasqua a Colloca per non  far avere controlli alla sua ditta nella gestione delle mense. E qui subentra il ruolo di Azzurra Pelaggi, candidata a suo tempo nelle liste Pd nel 2015  per le elezioni comunali, che svolge un ruolo di mediazione tramite una nipote di  Pasqua per fare avere il via libero all’ingresso di Colloca nell’appalto  per i servizi di ristorazione negli ospedali.

Nell’ordinanza si legge: “… PASQUA, senza troppi giri di parole, riferisce al COLLOCA che potrà lavorare all’interno dell’ospedale e godere di un’immunità nei controlli, a patto che lo stesso gli dia l’appoggio elettorale alle prossime elezioni regionali, ove si candiderà il proprio figlio PASQUA Vincenzo […] comunque… per stringere che io non ti voglio fare perdere tempo e non voglio perdere tempo io.., ma rifletti bene prima di dirti tutte queste parole…. che io alle parole do seguito […], il COLLOCA gli risponde che può stare tranquillo che l’appoggio gli verrà dato in quanto lo stesso non è legato a nessuno politicamente ma ha un buon bacino di voti su Mileto {…J se ve lo dico…. vuol dire che lo so quello che dico… lo posso dire… lo posso dire… non sono legato a nessuno … sono per cazzi miei.,. Dottore non vi preoccupate… […] allora, lavora tranquillo… […] lo sapete perchè? perchè io a Mileto sono bene bene bene politicamente!.,. […J.

Proseguendo, Pasqua rassicura Colloca che già nonostante tutti gli esposti pervenuti contro le ditte di Colloca lui non ha mai dato luogo a ispezioni e controlli. Sempre nell’ordinanza si legge: “Nel prosieguo della conversazione si perfeziona l’accordo corruttivo, difatti PASQUA dapprima riferisce a COLLOCA che lo aiuterà in maniera incondizionata … permetti,..  permetti un minuto… ti prego… io cerco di aiutarti in maniera incondizionata…. io ti aiuto in maniera incondizionata… […] e successivamente chiede a COLLOCA di quantificare il suo “peso” politico […] che forze hai tu?… si, che forza hai? Quantificatevi. tu quanto setti che pesi??. .. quanto pensi che puoi “pesare” tu? […],

Lo stesso gli risponde che può procurargli 1500 voti {…) e… 1500 voti! […] riferendo altresì che può chiedere al senatore Giuseppe MANGIALAVORI qualora avesse dubbi circa il suo “peso” politico, specificando che quest’ultimo, quando ha avuto bisogno di voti, è sempre stato aiutato e quando per la prima volta si candidò alla Regione Calabria, a Mileto, non sapevano nemmeno chi fosse e solo grazie allo stesso riuscì a fare un buon risultato elettorale {…)Peppe MANGIALAVORI… e gli potete pure domandare…. quando si è candidato la prima volta lui alla Regione…… è venuo a trovarmi… me l’hanno presentato che io con sapevo nemmeno come si chiamava… a Mileto a Peppe MANGIAVAVORI… con lo conoscevano … non sapevano nemmeno chi era, quando è venuto con te a Mileto… [.].”.

E non finisce qui…  COLLOCA prosegue invitando il PASQUA ad informarsi anche con Francescantonio STILLITANI il quale, quando fu eletto, beneficiò di 500 voti su Mileto {…) 500 voti! e vi spiego una cosa… li abbiamo portati a STILLITANI 500 voti!… che a Mileto erano due…

CONCLUSIONI

Va detto che Michelangelo Miceli, Bruno Censore, Michelangelo Mirabello, Vincenzo Insardà, Monteleone Benito, Tripepi Bianca e Rizzo Anna Maria, non sono indagati. Così come Mangialavori. Come al solito noi partiamo dalle ordinanze per dare uno spaccato della società civile, delle istituzioni e della politica. Nessuno ne esce bene. Si potrebbe dire che i partiti sono diventati un mezzo per tentare le proprie fortune personali. Siamo di fronte a potentati che si scontrano. Oggi la situazione politica pende a destra a livello nazionale e regionale, e allora c’è la transumanza a destra. In questa ordinanza si parla di  tutti, destra, centro, sinistra. Non poteva mancare Peppe Mangialavori, che è sempre presente e mai indagato. Il Pd e il centrosinistra hanno avuto un esodo di massa di notabili e caciccati in cerca di miglior fortuna sulle sponde della destra. Ma di certo la situazione non è migliore, non è buttando la polvere sotto il tappetto che si fa il rinnovamento. Alcuni dei personaggi citati nell’ordinanza Maestrale 2 erano in prima fila a spellarsi le mani alle parole della Elly Schlein sulla sanità pubblica lontano dalle logiche spartitorie e di potere. E questa è, purtroppo, la “fotografia” della Calabria che non cambierà mai o, se preferite, per dirla con Augias, che è una terra irrimediabilmente perduta.