Massomafia, (anche) su Pittelli la Cassazione sfida Gratteri: annullate quasi tutte le accuse

Sono stati ridotti in numero e in gravità i capi di imputazione del penalista Giancarlo Pittelli, anche se l’avvocato rimane ristretto in carcere. La Cassazione ha infatti annullato e senza rinvio (vale a dire senza un ulteriore riesame) tutti i reati non riconducibili direttamente al concorso esterno in associazione mafiosa: l’abuso di ufficio aggravato dal metodo mafioso e le rivelazioni del segreto di ufficio, mentre resta in piedi il concorso esterno, non per aver agevolato il boss Luigi Mancuso, ma per aver favorito l’organizzazione mafiosa. Pittelli resta in carcere, ma alla luce della decisione della Cassazione, il collegio difensivo, composto dagli avvocati Salvatore Staiano, Guido Contestabile e dal professore Aricò, parzialmente soddisfatti dell’esito, investiranno verosimilmente il gip del Tribunale di Catanzaro per ottenere la scarcerazione dell’ex parlamentare di Forza Italia. La Cassazione, in sostanza, ha lanciato ancora una volta una sfida a Gratteri, smontando – così com’era accaduto per l’inchiesta “Lande Desolate” nei confronti di Mario Oliverio – l’impianto accusatorio. Il procuratore della Dda di Catanzaro ha arrestato Giancarlo Pittelli il 19 dicembre del 2019 nell’ambito dell’operazione Rinascita-Scott.