Mattarella e il bis (come Napolitano nel 2013): storia di un altro trasloco «da annullare»

di Claudio Bozza

Fonte: Corriere della Sera

Sergio Mattarella, così come avvenne per il suo predecessore Giorgio Napolitano, potrebbe essere il secondo presidente nella storia della Repubblica a essere rieletto al Quirinale. Lo scenario di questi giorni, quello di una grave impasse politico-istituzionale, è lo stesso che si era configurato nell’aprile 2013. In quell’occasione, dopo che le elezioni politiche non determinarono una maggioranza solida, davanti alla paralisi del Parlamento e pur avendo ribadito con forza il suo no al bis, Napolitano fu poi costretto a rendersi disponibile. La sua rielezione avvenne il 20 aprile 2013, alla sesta votazione, con ben 738 preferenze. Uno scenario che il senatore a vita non aveva assolutamente preso in considerazione. Tanto da essere costretto a una brusca retromarcia assieme alla moglie Clio, dopo aver completato il trasloco nella sua abitazione privata a Roma, Foto e video del trasloco finirono su giornali e tv, più di un monito per il Parlamento, che però fu incapace di decidere. Il presidente emerito aveva 87 anni quando fu rieletto e 90 quando, il 14 gennaio 2015, si dimise per le difficoltà legate all’età troppo avanzata.

Quasi 10 anni dopo è di nuovo paralisi su Quirinale. Stavolta, però, le difficoltà sono di altra natura: la maggioranza c’è, è larga, ma troppo diversa politicamente. E alla fine i nodi sono arrivati al pettine. Dopo la settima votazione naufragata e almeno una decina di candidature bruciate, comprese quelle della «prima donna al Quirinale», i litigiosi leader sono stati costretti a chiedere un altro sacrificio al capo dello Stato uscente. Stavolta non solo era stato già ultimato il trasloco in una nuova abitazione presa in affitto all’Esquilino, ma c’era stato anche tanto di selfie scattato dalla proprietaria assieme al capo dello Stato. Mattarella, oggi 80enne, forse con l’intento di rafforzare il suo messaggio al Parlamento sul secco «no» al bis, aveva poi addirittura preso l’aereo verso Palermo, sua città natale, allontanandosi da Montecitorio.

Il 21 maggio dello scorso anno, per la prima volta, Mattarella mise le mani avanti: “Sono anziano, tra 8 anni potrò riposarmi”, disse con grande naturalezza davanti ai bambini di una scuola primaria di Roma. Un messaggio, chiaro, ribadito più volte nell’ultimo anno. E soprattutto dopo che, per iniziativa dei senatori del Pd Zanda e Parrini, venne presentato un disegno di legge costituzionale con cui si voleva introdurre nella Carta il principio della “non ineleggibilità” del presidente della Repubblica. In quella mossa dei dem venne letta una sorta di messaggio rivolto a Mattarella: «Presidente, in caso di un’altra impasse come quella del 2013 ed essendo lei fermamente contrario alla rielezione, sarebbe comunque l’ultima volta». La Costituzione italiana, infatti, afferma che la durata del mandato del capo dello Stato è di sette anni, ma non si esprime sull’eventualità di una rielezione.