Che Mediaset non abbia gradito per niente le “attenzioni” di Occhiuto per la gran boiata della serie tv Sandokan, realizzata per la Rai a suon di milioni, era già chiarissimo da qualche mese. Certo, forse non ci si aspettava che Pier Silvio in persona intervenisse per chiedere… giustizia ma di sicuro oggi sappiamo che c’è molto feeling tra il figlio del Cav e il network televisivo che “sfugge” ancora al controllo di Occhiu’ ovvero LacNews24. Non è un mistero che la televisione di riferimento di Occhiuto sia… un’altra e non è un mistero che nell’entourage di Occhiuto dopo le indiscrezioni riguardanti l’interesse di Mediaset per LaC sia calato… il panico!
Ma procediamo con ordine. Era il 24 maggio quando il presidente-commissario Anton Giulio Grande della Calabria Film Commission ha fatto una delle figuracce più epocali della pseudo politica calabrese davanti alle telecamere di Striscia la Notizia. E stiamo parlando di Mediaset mica… della Rai! Solo pochi giorni e la Regione Calabria sarebbe finita nel tritacarne mediatico dell’inchiesta che ha ridotto in mutande Occhiuto e i suoi compari e che adesso è stata prorogata di altri sei mesi.
Molti dicono che si tratta di “fuoco amico” e di conseguenza anche l’attacco che arrivava, in fondo, proprio da un’emittente storicamente vicina al centrodestra, lasciava intravedere gli scenari di oggi. Perché anche se Occhiuto ha vinto pur gravato da un avviso di garanzia per corruzione, la partita non è per niente chiusa e chiaramente è tutta interna al centrodestra. Ché in Calabria, lo sanno tutti, il centrosinistra ormai non tocca più palla. Ma non solo: la “partita” adesso si è spostata anche nel “recinto” della stessa Forza Italia e nonostante le chiacchiere di Occhiu’, i fatti – che sono ostinati – dicono che la famiglia Berlusconi tutti potrebbe scegliere per la successione a Tajani meno che… Occhiuto.
Ma torniamo all’epica figuraccia di Anton Giulio Grande targata Mediaset. Il giornalista Michele Macrì gli chiede conto dei 25 milioni spesi in cinque anni e lui farfuglia appena: “con risultati eccellenti”. Il giornalista incalza chiedendo perché sul sito non vengono riportate le determine e lui risponde che “intanto noi abbiamo un data base che funziona tantissimo…”, e all’ulteriore domanda: “Come fa il cittadino a capire le spese?”, lui il presidente-commissario della Fondazione risponde che “si informerà meglio, ne parlerò con il direttore”.
Ma non finisce qui, diciamo che la melma era già fino al collo, ma alla domanda sull’opera d’arte comprata dalla Calabria Film Commission per la modica somma di euro 560 mila, dicasi cinquecentosessantamila euro, il nostro presidente-commissario andava a fondo e la melma ci sommergeva e ci inghiottiva. Il nostro Anton Giulio Grande rispondeva che “NON MI VIENE IN MENTE”, e all’incalzare del giornalista che non si capacitava di un presidente non informato su una spesa così grossa affermava: “MA FACCIO TANTE COSE”. E poi la battutona sulla trasparenza: “Nella moda sono diventato famoso per il nude look…”. Gelo in sala!
Terminato il servizio prendeva la parola Gerry Scotti che informava che la Calabria Film Commission – terrorizzata… – aveva mandato una precisazione: non si tratta dell’acquisto di un’ opera d’arte ma della realizzazione della scenografia della serie Sandokan. Gerry Scotti chiudeva prendendo atto della precisazione. Verrebbe da dire: chiude un bel niente. Questo è solo un patetico tentativo di mettere una pezza all’ignoranza del presidente-commissario Anton Giulio Grande, che viene ben retribuito per l’incarico svolto per non conoscere nemmeno una determina di 560 mila euro. E la pezza è peggio della figura di merda, con decenza parlando.
Il giorno dopo poi, evidentemente coscienti del pateracchio, al manovratore della Fondazione, il Direttore Vigna – oggi dimissionato per far posto a un raccomandato di Cosenza-, e magari anche a qualche soggetto vicino a lui che crede di essere “furbo” ma è solo un parassita al servizio della paranza, viene l’infelice idea di far fare un comunicato in cui si afferma: “Quanto raccontato in un servizio della trasmissione Striscia la Notizia è sbagliato e fuorviante. Calabria Film Commission non ha ovviamente acquistato alcuna opera d’arte del valore di 560mila euro”.
Quindi verrebbe da dire: bene, non c’è stata una spesa di 560 mila euro, e no.., va bene, la spesa c’è stata ma non per un’opera d’arte ma per le scenografie di Sandokan. C’è da scompiscarsi dalle risate o inorridire, scegliete voi… solo le scenografie di Sandokan ci sono costate 560 mila euro e verrebbe da chiedere: quanto ci è costata l’intera operazione? Su questo non ci dicono nulla dalla Calabria Film Commission. O meglio non ci fanno sapere una beata mazza. Sappiamo tutti che il vero padre padrone della Calabria Film Commissione – nonostante le dimissioni… – è ancora Luciano Vigna, braccio destro di Roberto Occhiuto, che si divideva tra il ruolo di Capo Gabinetto del presidente di mattina e poi nel pomeriggio quello di direttore della Calabria Film Commission o viceversa. Tanto deve scendere o salire solo di un piano.
In più veniamo a sapere che le scenografie della serie Sandokan rimarranno per sempre nel sito dove stanno nascendo gli Studios. Con tanto di “mostra”. Ora, siccome siamo davanti a dei capolavori costati mezzo milione, ci vengono i brividi solo ad immaginare quanto ci costerà l’eventuale servizio di sorveglianza che sarà predisposto contro eventuali malintenzionati. Per non parlare delle polizze assicurative che verranno sottoscritte. La Calabria Film Commission è la vigna du zu Micu, o meglio, è la vigna di Robertino. Naturalmente il presidente Occhiuto e il presidente Anton Giulio Grande ci scuseranno per la nostra ignoranza e capacità intellettiva molto limitata. Altrimenti avremmo apprezzato il mezzo milione speso per i murales che daranno la spinta decisiva per il decollo del turismo in Calabria. Già, da tutto il mondo si stanno organizzando tour guidati alla scoperta degli Studios della Calabria Film Commission con annessi murales di Sandokan. Ci giunge notizia che a Los Angeles cresce il nervosismo per le sorti di Hollywood, mentre Cinecittà sta per chiudere…. Scherzi a parte, adesso a distanza di qualche mese da maggio 2024, la situazione – se possibile – si è fatta ancora più grave e seria. Perché sembra proprio che Mediaset abbia tutta l’intenzione di tornare “forte” sull’argomento Sandokan, tanto più che è “roba” che va a finire sulla Rai. E non solo: con il suo interessamento ad acquisire LaC adesso fa paura a tutta la pseudo e malapolitica calabrese perché potrebbe prendere in mano la situazione e sferrare un calcio in culo a Occhiuto e a tutti i suoi sostenitori, sia palesi sia occulti. E ancora non avete visto niente…











