Milano-Rosarno: 232 euro in seconda classe. È tornato Ghino di Tacco e taglieggia i viaggi in treno degli emigrati
di Nando Dalla Chiesa
Fonte: Il Fatto Quotidiano
“Non ci credo, non è possibile, me lo faccia vedere”. Andrea, nome non di fantasia, tira fuori il suo documento, diventato improvvisamente il cuore di una conversazione che lo interessa molto. Andrea è un calabrese verace, ha la Calabria nel sangue, ma il lavoro lo ha trovato – come è tradizione per la sua gente – fuori dalla propria regione di origine. Una specie di spola tra Lombardia e Piemonte.
Dunque ecco il documento: il biglietto ferroviario fatto a ottobre per andare da Milano a Rosarno in Freccia Rossa. Costo 232 euro, seconda classe. Avete letto bene: 232 euro, seconda classe.
Controllo ciò che ha immortalato con il cosiddetto screenshot. È come dice lui. Prenotazione con due mesi di anticipo per il treno di sabato scorso, 232 euro. Andata e ritorno insieme (464 euro!!!) avrebbero quasi raggiunto un terzo del suo stipendio mensile. Perciò si è ribellato alla prospettiva e ha cercato di correre ai ripari. Ha preso un Italo fino a Napoli (95 euro) più un intercity per il tratto successivo più accidentato (45 euro). Totale 140 euro. Durata, comprese le pause, undici ore, più che per New York. Aveva pensato anche di prendersi un pullman ma l’idea di farsi tutta l’Italia su un sedile spacca-glutei lo ha scoraggiato.
E ora getta lì la domanda inaspettata: ma non si può fare qualcosa per gli emigrati che tornano a Natale? Mi coglie di sorpresa. Perché la domanda non è affatto assurda. La prima cosa che mi viene in mente è che questa storia dei prezzi variabili in base alla domanda e all’offerta risponde certamente ai principi elementari dell’economia politica.
Ma applicarla freneticamente su scala quotidiana produce distorsioni insopportabili, legittimando spesso qualcosa che molto richiama la non nobile arte del taglieggiamento. Viene in mente la figura di Ghino di Tacco, il bandito di passo della Garfagnana un giorno reso famoso dalle furibonde polemiche che negli anni ottanta lo paragonavano a Bettino Craxi. Da qui devi passare? Questo è il tempo e questi sono i giorni? E allora paga, dice la teoria dei prezzi variabili. Anzi paga di più, ancora di più. Come i negozi-pirata nei momenti di penuria, come i faccendieri della borsa nera. Il principio è lo stesso: più hai bisogno, più paghi. Trionfa l’idea che non possa che essere così. In definitiva chi glielo ha comandato, forse il medico, di scegliersi un giorno sotto Natale?
Ed eccoci al punto: come se per l’emigrato il viaggio a Natale verso il paese di origine fosse uno sfizio, un capriccio, non un bisogno antropologico. Che significato avrebbe infatti lo stesso viaggio compiuto in un’altra stagione, in altri giorni? In fondo la sapienza popolare dice “Natale con i tuoi”proprio perché questa, non altre, è la festa per antonomasia della famiglia, anzi-simbolicamente- della famiglia più umile nella storia dell ’uomo. Ed è in questa festa che gli emigrati tornano al paese per incontrare i propri compagni di destino, per ricostituire fugacemente quella comunità di origine che il bisogno ha condannato a esistere una volta all’anno. So bene i ragionamenti che potrebbero essere sfornati per spiegare perché i prezzi impazziti sono buoni e giusti e perché non si può vivere di assistenzialismo. Ma proprio chi non si è fatto assistere e ha cercato un lavoro lontano, perché dovrebbe pagare quella che appare plasticamente come una tassa sull’emigrazione?
Le menti fervide e inesauribilmente immaginifiche della politica sapranno ben trovare un rimedio paragonabile (in termini di principio) ai benefici riservati ai cittadini sardi per il ritorno a casa. Una volta, correva il 1868, venne considerata giusta e rispondente ai principi dell’economia anche la tassa sul macinato. Insorsero le classi più povere. Una tassa (non dichiarata) sull’emigrazione “perché oggi funziona così” mi sembrerebbe ugualmente odiosa. Qualcuno, tra chi lo può, vorrà provare a dare una risposta ad Andrea e a tutti i suoi compagni di viaggio?









