Naufragio Cutro, sorella di una vittima scrive a Meloni: ci sentiamo presi in giro

“Dopo un anno saremo ancora a Cutro a continuare la nostra battaglia affinché la verità sul naufragio del 26 febbraio venga rivelata”. Lo dice Zahra Barati, una donna afgana che nella strage di migranti ha perso un fratello, in un video messaggio indirizzato al presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni. Una lettera da parte di una mamma e donna afgana che ricorda ad una madre e donna che guida l’Italia di non aver mantenuto fede alle sue promesse
“Un anno fa – scrive Zahra Barati – ho perso il mio unico fratello Sajad Barati, aveva solo 23 anni. Era un rifugiato in Iran con il resto della famiglia. La situazione in Iran per i rifugiati afghani è davvero complessa. Anche se vivo in Finlandia, la legge locale non mi permette di portare qui la mia famiglia. Così, mio fratello ha deciso di intraprendere il viaggio finito in tragedia a pochi metri dalle coste italiane”.
Zahra Barati, che porterà la sua testimonianza anche nelle iniziative che si stanno organizzando per l’anniversario del naufragio, ricorda alla premier italiana: “Il maledetto 26 febbraio 2023 l’imbarcazione è andata distrutta a pochi metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro. Pur trovandosi a pochi metri dalla terraferma a causa delle condizioni del mare e della mancanza di assistenza da parte delle autorità italiane, questa speranza si è trasformata in tragedia. Nonostante le autorità italiane fossero state informate della presenza dell’imbarcazione con a bordo dei migranti, hanno deciso di non prestare assistenza. Anche dopo essersi resi conto del naufragio, sono stati lenti a fornire assistenza, con il risultato che molte persone hanno perso la vita a causa del clima freddo”.

La richiesta di Zahra è quella di tutti i familiari della vittime e dei superstiti di quella strage: verità e giustizia. “Continua la nostra richiesta – dice Zahra Barati – affinché il caso venga portato avanti per identificare i responsabili e punirli per non aver adempiuto ai loro doveri di salvare vite umane. Voglio ricordare che un anno fa i familiari delle vittime furono invitati a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, seppur di nascosto senza coinvolgere la comunità afghana, i social media e le associazioni”.
Alla Meloni viene rimproverato: “Il presidente del Consiglio si è impegnato a trasferire tutti i familiari delle vittime in Italia o in Europa. Nonostante abbiamo fatto un elenco di nomi e sia passato un anno, siamo stati abbandonati. Nessuno ci ha contattato. Ci sentiamo presi in giro. Crediamo sia stata solo un’azione per calmare la situazione e mandare via le famiglie. Dopo un anno saremo ancora a Cutro a continuare la nostra battaglia affinché la verità venga rivelata. E vogliamo che il Primo Ministro venga e dia una spiegazione sul perché non ha mantenuto la sua promessa e questa volta vogliamo che ciò avvenga pubblicamente e non in un incontro segreto come l’anno scorso”. Fonte: Il Crotonese