‘Ndrangheta a Verona. L’atto d’accusa contro Flavio Tosi: la donna, la foto e l’investigatrice

VERONA. Storie di fondi neri, donne, foto e investigatori privati. Sembra un film in bianco e nero e invece è un remake di Flavio Tosi, anzi l’aggancio con la municipalizzata Amia e la “locale” di ’ndrangheta  della cosca Arena-Nicoscia di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, con responsabile di zona la famiglia Giardino, trasferitasi a Verona 20 anni fa. La cosca entra nel business dei rifiuti e in particolare in quello dei corsi di formazione di Amia, l’azienda municipalizzata d’igiene ambientale di Verona, che, nel periodo che a noi interessa, aveva Andrea Miglioranzi come presidente votato dal centrodestra.
Una storia di mogli, partner e indagini segrete che inizia quando, nel bel mezzo della campagna per l’elezione a sindaco di Verona (corre l’anno 2017), una foto inizia a circolare insistentemente sui social e che viene “socializzata” spesso dagli ambienti del candidato del centrodestra Federico Sboarina.
Nell’immagine si vede la candidata avversaria di Sboarina, l’ex leghista Patrizia Bisinella, allora in corsa per la lista “Fare” del fidanzato Flavio Tosi, seduta al bar con Vito Giacino, ex vicesindaco della città (quando sindaco era proprio Tosi) arrestato e condannato per concussione.
Farsi vedere con un politico condannato come Giacino venne giudicato un “passo falso” e Tosi decise di andare fino in fondo sull’autore della foto. Per questo decise di affidare l’indagine a un investigatore privato.
Anche perché Tosi non voleva cadere di nuovo nella polvere per un passo falso. Nel 2007, poco dopo che lui lascia l’assessorato alla Sanità della Regione Veneto per candidarsi a sindaco di Verona, l’allora fidanzata, Stefania Villanova, fino ad allora semplice impiegata regionale, viene promossa alla direzione della segreteria dell’assessorato, con uno scatto di stipendio da 25 mila a 70 mila euro.
Stefania Villanova
Un salto mortale carpiato che si avvita quando la neodirigente Villanova, diventa sua moglie. Quindi, con la nuova fidanzata Tosi non può permettersi un altro errore.
Per l’indagine sull’autore della foto galeotta viene scelta una donna, Angela Stella Sole, investigatrice privata molto attiva sulla piazza scaligera, titolare della Veneta Investigazioni e responsabile regionale dell’associazione di categoria, Federpol Veneto.
La detective riceve l’incarico in giugno e si mette subito all’opera e inizia a fare l’indagine, che termina quattro mesi dopo, in settembre.
Bene, ma chi paga? E qui entrano in ballo la procura e gli investigatori, ma quelli della polizia di Stato.
La spiegazione si trova al capo 70 dell’ordinanza dell’ordinanza firmata dalla giudice per le indagini preliminari, Barbara Lancieri, con cui si indaga Flavio Tosi per peculato, reato che avviene quando un pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio si appropria del denaro che ha a disposizione.
Vi si legge infatti: “…avendo il Miglioranzi, per ragioni del suo ufficio o servizio, il possesso o comunque la disponibilità di danaro appartenente ad AMIA e destinato al perseguimento dei suoi fini istituzionali, si appropriavano di una somma non inferiore a € 5.000,00 con cui il Miglioranzi saldava, apparentemente, una fattura emessa dall’Agenzia di investigativa Veneta Investigazioni di Sole Angela nei confronti di Amia stessa in relazione a prestazioni in realtà mai eseguite nell’interesse dell’Ente, ma nell’interesse del Tosi (attività d’investigazione privata commissionata da quest’ultimo per scopi di interesse personale in fase di campagna elettorale a favore della sua compagna Bisinella Patrizia).
In pratica Tosi, per non figurare, ha chiesto a Miglioranzi di pagare l’investigatrice con soldi pubblici. E così Miglioranzi ha fatto, liquidando Angela Stella Sole facendo figurare dei servizi resi ad Amia.
Lo si capisce da un’intercettazione tra l’investigatrice e il suo dipendente Toffanin, che decidono come presentare la parcella per l’indagine su Tosi, poco prima che anche il nuovo sindaco, Sboarina, entri in Comune e decida di “bonificare” il suo ufficio da microspie. La Veneta Investigazioni si troverebbe con il problema di presentare due fatture al vecchio e nuovo sindaco comtamporaneamente.
A.S.SOLE: ..tutti gli accertamenti le osservazioni e tutte le..diciamo..le interferenze che noi abbiamo potuto verificare, non c’è diciamo una notizia degna di poter essere approfondita, hai capito! sono tutte situazioni comunque che bene o male sono ordinarie, alcune sono pubbliche per cui insomma non ritengo che possano esserci elementi da poter approfondire..
TOFFANIN:..anche se io ho avuto notizia molto riservata, diretta praticamente so chi ha fatto le foto, si chi ha fatto fare..
A.S.SOLE: ah, bene bene, okay okay..
TOFFANIN:..però é una confidenza con tutto quanto documen.. cioè non documentata, la spiegazione dei fatti cioè che ha tutto una rigor di logica, ed é un lavoro fatto non adesso ma qualche tempo fa, quindi adesso diventa difficile trovarne le tracce i collegamenti, é un lavoro fatto anticipatamente, capisci..
A.S.SOLE: eh ho capito..si si
TOFFANIN:..che hanno estratto..e ma non é dall’altra parte (ndr: corrente politica) dalla stessa sua famiglia interna..(n.d.r. deve intendersi come entourage di Tosi stesso)
A.S.SOLE: eh ma immaginavo, ma immaginavo..
TOFFANIN:. .interna..
TOFFANIN: eh, allora io adesso ti faccio l’appuntamento con lui alle 17 e gli do dei sommi cenni e capi dove gli anticiperò che verrà poi fornita regolare eeeh..
A.S.SOLE:..con la documentazione..
TOFFANIN:..documentazione con sintesi di tutto eh..
A.S.SOLE: Vuole su carta intestata o su carta bianca?
TOFFANIN: … Bah? Gliele facciamo su nostra carta. Perché io…
A.S.SOLE: Carta intestata, okay.
TOFFANIN: (Ride) Io alle diciotto ho appuntamento con il nuovo inquilino (n.d.r.: si riferisce, come evincibile da altra intercettazione in dalla quale si ricava che Toffanin si deve incontrare con Claudio Furlani, uomo d fiducia del neo-eletto sindaco di Verona).
A.S.SOLE: E si, immagino, immagino, immagino, immagino, immagino.
TOFFANIN: Per fare una pulizia, hai capito? Per fare le pulizie del … (n.d.r.: intende che bisogna verificare la presenza di eventuali microspie installate all’intemo degli uffici comunali)
A.S.SOLE: Fantastico.
TOFFANIN: Allora non so … (se) a questo nuovo inquilino (n.d.r.: intende il Sindaco Federico Sboarina) eventualmente … le pulizie le facciamo sempre tramite te, dei locali (n.d.r. per pulizie deve assai verosimilmente intendersi bonifiche dei luoghi), però eventualmente la fattura fagliela fare al Teo (Giammatteo SOLE). Perché non vorrei che questo qua domani, abbiamo due fatture, una da, dal vecchio inquilino e una con il nuovo. Diventerebbe imbarazzante per me e per il vecchio (per Flavio TOSI), capisci? A.S.SOLE: Bah?
TOFFANIN: Cosa dici?
A.S.SOLE: Non è che il documento di uno viene a conoscenza dell’altro?
TOFFANIN: E non lo so, forse si, perché questo ce lo fa fare direttamente da …
A.S.SOLE: Aah. A si allora si-si-si-si.
TOFFANIN: Ah, hai capito? Cazzo, perché ce li ha sempre gli uomini dentro lui, eh; non è che è fuori. Lui vede le cose, poi dice “Cosa fai?” Diventerebbe imbarazzante.
A.S.SOLE: Mmhmm, ho capito.
TOFFANIN: Diventerebbe imbarazzante per noi, poi troviamo la soluzione vediamo adesso cosa vuole, esattamente.
A.S.SOLE:sii, ma io non ho problemi anche perché lì il cognome é lo stesso, se tu vuoi possiamo fare il controllo, ho capito prima di insediarsi vuole un controllo 
TOFFANIN: ecco brava..
A.S.SOLE : ma io ho la possibilità di fare una fattura diversa, insomma che non é mica ..
TOFFANIN: ..bon bon, basta che non compaia Veneta investigazioni, cioè pensavo questo..
A.S.SOLE: ..esatto esatto
TOFFANIN:..cioè pensavo questo perché altrimenti saremmo in imbarazzo, io personalmente che ho un rapporto diretto (n.d.r. deve intendersi con Flavio) “ma come fai con me e anche di là (n.d.r. si intende con Sboarina” (ride)
A.S.SOLE: ..e certo, e certo…io ho la possibilità ( le voci si sovrappongono)..ho la possibilità..
TOFFANIN: ..ti anticipo questo allora, bene io alle 17 (diciassette) mi trovo con lui, si e dopo mi vedo con l’altro referente per il nuovo inquilino, basta, dopo vediamo cosa sono in cariche..
Quindi si passa all’incasso da Miglioranzi. Un fondo istituzionale, quello usato da Miglioranzi, ma un “fondo nero” se è per Tosi, che non sarebbe proprio dovuto cadere in una simile errore.
Perché di inchieste sui rapporti di Tosi con la ’ndrangheta – da cui è sempre uscito pulito – ce ne sono state anche altre, quando appunto la giunta comunale guidata da Flavio e Vito Giacino, vicesindaco di Tosi, fa lavorare la Soveco che vince uno dietro l’altro i grandi appalti pubblici per la costruzione della “grande Verona”: il Passante nord (il cosiddetto traforo di Torricelle che prevede 4 chilometri in galleria), la linea dei filobus, i grandi parcheggi scambiatori.
La Soveco però è controllata da Antonio Papalia, calabrese di Delianuova, che nel 1989 era stato arrestato con 310 chili di esplosivo. Uomo vicino alla cosca Grande Aracri, aveva poi costituito una serie di 14 società con base in Romania, con cui si assicurava il controllo della Soveco.
Tutto va avanti finché non scoppia lo scandalo del super attico di Vito Giacino, del valore (tra acquisto e ristrutturazione) di un milione e 700 mila euro quando Giacino ne dichiarava 70 mila. Le sue dimissioni e la successiva condanna non invischiano Tosi, che non viene mai indagato. Ma la sua carriera politica, almeno a Verona, è finita.
L’ex ragazzo prodigio della Lega viene abbandonato e se la magistratura su di lui non ha nulla da dire sui suoi presunti rapporti con le cosche calabresi, viene però tirato in ballo da una serie di servizi della trasmissione Rai “Report”, che ricostruiscono la mole di presunti contatti anche con altre locali facenti capo ai Grande Aracri.
E qui Tosi, come si dice al bar, sbrocca di brutto e accusa il giornalista Sigfrido Ranucci di avere usato “fondi neri” per portare avanti l’inchiesta. Ranucci querela e il 30 settembre 2019 Tosi viene condannato per diffamazione. Come dire: sbagliare è umano ma… Fonte: La Tribuna di Treviso