‘Ndrangheta a Verona, l’inchiesta si allarga in Albania

di Lillo Aldegheri

Fonte: Corriere del Veneto

VERONA – L’ inchiesta sui vertici dell’Amia fa esplodere una violenta polemica politica anche in Albania, dove l’Azienda veronese possiede una società controllata, Eco Tirana, che gestisce la raccolta dei rifiuti. La leader del Partito Democratico d’Albania (centrodestra, oggi all’ opposizione) accusa pesantemente il sindaco della capitale, Erion Veliaj (Partito Socialista, centrosinistra, alla guida della città) di essere coinvolto nelle vicende che hanno portato agli arresti domiciliari dell’ex presidente di Amia, Andrea Miglioranzi, e del direttore, Ennio Cozzolotto.

Secondo la leader del Pd albanese, Ina Zhupa, le indagini coinvolgerebbero anche Eco Tirana nel riciclaggio di denaro sporco della Ndrangheta. Ina Zhupa ha chiesto l’ intervento dell’ Autorità pubblica anticorruzione albanese (la Spak) ed ha chiamato in causa pesantemente anche il premier albanese, Edi Rama. La società Eco Tirana era nata nel 2016, assieme alla società Agsm Albania, che gestirà la nettezza urbana e la raccolta di rifiuti nella capitale albanese. Il 51% delle azioni societarie sono del Comune di Tirana e il restante 49% della Agsm Holding. Uno degli scopi societari era quello di introdurre per la prima volta in Albania la raccolta differenziata. Veliaj era venuto a Verona nel 2018 a riconfermare (e ampliare) la collaborazione. Poi s’ era invece parlato di chiudere Eco Tirana. Adesso la nuova polemica, che trova immediata eco nelle opposizioni veronesi.

Secondo Michele Bertucco (Sinistra in Comune) i rischi di infiltrazioni della ‘ndrangheta già evidenziati a Verona con l’ indagine della magistratura “Isola Scaligera” preoccupano anche l’ Albania dove la portavoce del Partito Democratico locale, Ina Zhupa, parla di un ruolo attivo delle società albanesi del gruppo veronese Amia nel riciclaggio di denaro sporco, con accuse pesantissime ad Edi Rama che a suo tempo chiuse l’ accordo con l’ allora sindaco di Verona Flavio Tosi.
Tutto da verificare, naturalmente, – aggiunge Bertucco – ma l’ allarme apre una gigantesca questione sulla mancanza di volontà politica, anche negli ultimi anni, nel recidere i legami con queste inutili partecipazioni estere».

Secondo i consiglieri comunali del Pd «dalla durissima presa di posizione del Partito Democratico albanese sulle partecipazioni del gruppo Agsm-Amia in Eco Tirana, di cui ci giunge notizia, si capisce bene che all’ esterno si dà per scontato che Amia sia interamente in mano ai mafiosi, cosa che evidentemente confidiamo non sia vera e che non risulta nemmeno dagli atti che abbiamo letto».

Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani affermano inoltre che «se per le aziende partecipate viene mantenuto un sistema di nomine e di promozioni di tipo feudale, poi non ci si può stupire o indignare nel leggere intercettazioni in cui i nominati trattano le risorse pubbliche dell’ azienda con disinvoltura e assoluto sprezzo dei doveri d’ ufficio».