‘Ndrangheta a Vibo, i nomi degli indagati: coinvolti (di nuovo) Cesare Pasqua e gli avvocati Sabatino e Pelaggi

Si apprendono maggiori particolari rispetto al blitz di stamattina della Dda di Catanzaro, che in pratica è il seguito del blitz “Maestrale-Carthago” del maggio scorso. L’attività, convenzionalmente denominata “Maestrale-Carthago”, costituisce infatti la naturale prosecuzione della prima tranche dell’operazione, eseguita lo scorso 10 maggio, che ha consentito di disarticolare i sodalizi di ‘ndrangheta di Mileto e Zungri, con le ‘ndrine di Briatico e Cessaniti, andando a colpire inoltre le strutture di “comando e controllo” e l’“ala militare e imprenditoriale” delle rispettive organizzazioni, i cui esponenti erano già detenuti per altra causa e per questo non colpiti dal provvedimento di fermo.

Tra gli arrestati figurano infatti personaggi che erano già incappati nella prima operazione tra i quali l’avvocato Francesco Sabatino (già candidato a sindaco di Vibo alle elezioni comunali del 2015), l’avvocata Azzurra Pelaggi (già coinvolta nella prima operazione Maestrale e candidata alle elezioni comunali di Vibo Valentia nel 2015 con la lista del Pd a sostegno di Antonio Lo Schiavo sindaco), Cesare Pasqua, ex dirigente medico dell’Asp di Vibo e direttore sanitario della clinica Sant’Anna di Catanzaro, Francesco Massara, dirigente del settore veterinario della medesima Azienda sanitaria provinciale di Vibo, e l’ex presidente della Provincia di Vibo ed ex sindaco di Briatico Andrea Niglia. L’indagine ha svelato l’attuale operatività delle cosche di ‘ndrangheta operanti nel vibonese: il locale di Mileto ed alcune articolazioni territoriali del locale di Zungri.

Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, omicidio, scambio elettorale politico mafioso, violazione della normativa sulle armi, traffico di stupefacenti, corruzione, estorsione, ricettazione, turbata libertà di incanti, illecita concorrenza con minaccia o violenza, trasferimento fraudolento di valori, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e altri reati, tutti aggravati dal “metodo mafioso”.

I nomi degli indagati

In carcere:

Giuseppe Antonio Accorinti
Salvatore Ascone
Francesco Barbieri
Giuseppe Barbieri
Michelangelo Barbieri
Fortunato Barone
Pietro Giuseppe Bellocco
Domenico Cichello
Nicola Fusca
Ottavio Galati
Salvatore Galati
Domenico Iannello
Luigi Mancuso
Clemente Mazzeo
Michele Silvano Mazzeo detto “Stallone”
Giuseppe Mazzitelli detto “Cuaddararu”
Emanuele Melluso
Simone Melluso
Salvatore Palmieri
Pasquale Pititto
Salvatore Pititto
Domenico Polito
Antonio Prostamo
Francesco Prostano
Giuseppe Prostamo (1989)
Giuseppe Prostamo (1985)
Nazzareno Prostano
Francesco Sabatino
Rocco Tavella

Arresti domiciliari:

Rocco Anello
Tommaso Anello
Onofrio Barbieri
Francesco Barone detto “architetto”
Domenico Bonavota
Filippina Carà
Pietro Castagna
Nazzareno Cichello
Domenico Cordì
Raffaele Corigliano
Vincenzo Crudo
Giuseppe D’Andrea
Maria Vittoria Errigo
Angelo Familiari
Antonio Fiorillo
Claudio Fiumara
Massimo Fortuna
Carlo Gioffrè
Antonio Grillo
Antonino La Bella
Rosario La Rocca
Pasquale La Rosa
Giuseppe Mangone
Damiano Marrella
Francesco Massara
Fausto Melluso
Sandro Melluso
Salvatore Morelli detto “l’Americano”
Andrea Niglia
Gregorio Niglia
Cesare Pasqua
Joan Azzurra Pelaggi
Maria Rosa Pesce
Gaetano Pochiero
Fortunato Pontoriero
Giuseppe Preiti
Nicola Preiti
Antonio Prenestì
Antonio Domenico Prestia
Antonio Gaetano Prestia
Giuseppe Prostamo
Salvatore Prostamo
Ettore Romagnoli
Marco Startari
Antonio Tripodi
Mattia Giovanni Tripodi
Giorgio Vurro
Giovanni Zuliani

Obbligo di presentazione alla Pg:

Maria Carmela Cicone
Giulio Solano
Santo Vincenzo Varone