‘Ndrangheta: arrestato a Roma Pantaleone Mancuso alias “l’Ingegnere”

La polizia ha tratto in arresto Pantaleone Mancuso, 58 anni, detto “l’Ingegnere“, indicato come boss della ‘ndrangheta di Limbadi (VV), residente a Nicotera, nel Vibonese: era irreperibile dall’ottobre scorso in seguito alla decisione del figlio Emanuele di collaborare con la Dda e per sottrarsi a una condanna a 12 mesi di detenzione in una casa lavoro di Vasto, in quanto coinvolto nell’operazione “Batteria” per truffe in tutta Italia.
L’arresto è avvenuto a Roma, in via Cerveteri, in una sala Bingo: al momento del controllo, Mancuso ha fornito ai poliziotti generalità false, ma è stato successivamente identificato e arrestato.

Nel 2014 era stato arrestato al confine fra Brasile e Argentina e poi estradato in Italia. Nel 2017 si era reso di nuovo irreperibile ma è stato poi catturato a Joppolo, nel Vibonese: in seguito è ritornato in libertà ma in regime di sorveglianza speciale, che ha violato recandosi nella capitale. Mancuso è in attesa del verdetto definitivo della Cassazione nel processo “Genesi” per associazione mafiosa, ed è anche imputato in appello per il tentato omicidio della zia Romana Mancuso e per quello del cugino Giovanni Rizzo.

Pantaleone è fratello dei boss Peppe, Diego e Francesco (detto Tabacco) nonché nipote di Luigi Mancuso ritenuto capo indiscusso della cosca di ‘ndrangheta di Limbadi. Un ramo della famiglia quello dell’ingegnere (detti i Panti) spesso entrato in attrito con i cosiddetti zii vecchi. È anche fratello di Rosaria Mancuso, in carcere per l’autobomba che il 9 aprile del 2018 ha ucciso a Limbadi il biologo Matteo Vinci e ferito gravemente il padre.