‘Ndrangheta, i misteriosi giri di affari di “Tonino” Raso tra Valle d’Aosta e Calabria

di Simone Nigrisoli

Fonte: Aosta News

Sull’onda del processo Geenna, conclusosi lo scorso 16 settembre dal tribunale di Aosta con la condanna di tutti gli imputati per un totale di 58 anni di carcere per associazione mafiosa, in Valle d’Aosta c’è una seconda inchiesta ancora in corso che fa tremare la politica locale, denominata Egomnia, che riguarda il voto di scambio politico mafioso durante le elezioni regionali del 2018.

Come scritto dal gup Alessandra Danieli, nelle motivazioni della sentenza Geenna, depositate lo scorso 17 luglio: <le attività investigative eseguite nell’ambito del procedimento denominato Egomnia, hanno consentito di trarre conferma dell’interesse del locale di Aosta ad infiltrarsi nel tessuto politico amministrativo valdostano e della attivazione degli appartenenti a tale sodalizio mafioso di matrice ‘ndranghetista al fine di influenzare le competizioni elettorali per il rinnovo del consiglio regionale della Regione Autonoma Valle d’Aosta del 20 maggio 2018. Ancora una volta – scrive il gup Alessandra Danieli – Raso Antonio detto “Tonino”, proprietario della pizzeria La Rotonda e condannato a 13 anni di carcere nel processo Geenna dal tribunale di Aosta lo scorso 16 settembre – è il centro nevralgico di tutte le manovre politiche dell’associazione e abile stratega nella gestione dei rapporti con i vari esponenti politici nonché con gli altri appartenenti alla comunità calabrese stanziata in Valle d’Aosta>.

Braccio destro di Raso era Marco Fabrizio Di Donato, condannato il 17 luglio a 9 anni di carcere dal tribunale di Torino, e il fratello Roberto Alex, condannato a 5 anni e 4 mesi nello stesso processo.

Una delle conversazioni più significative nelle motivazioni della sentenza, che fa intendere le intenzioni di Antonio Raso, è quella del 25 dicembre 2014 tra lui e Antonello Alfarone, che non è indagato, a quel tempo autista dell’Assessore ai lavori pubblici della Calabria Nino De Gaetano del Partito Democratico, finito agli arresti domiciliari per peculato dopo l’inchiesta “Erga Omnes” nel giugno 2015.

Antonino Raso spiega ad Alfarone, durante la conversazione, il suo progetto di prendere il controllo della Valle d’Aosta, e nell’intercettazione dice: <ci tengono tanto ma non è per questo, perché la cosa è molto diversa di quello che pensi, qua è una realtà un po’ diversa qua siamo in 34.000 calabresi, siamo un quarto della popolazione sai cosa vuol dire questo? Vuol dire tanto per tutti, per tutti>.

A pagina 803, gli operanti ricostituiscono un episodio che dimostra la particolare abilita di Raso nel proporsi come regista di operazioni di assoluto rilievo ed impatto sulla comunità calabrese residente in Valle d’Aosta, al fine di acquisire ulteriore prestigio ed importanza sia a livello personale, sia <per il sodalizio mafioso di cui fa parte> scrive la gup Alessandra Danieli. <Egli infatti, nel mese di dicembre 2014, si è attivato per organizzare un incontro tra l’allora Presidente della Regione Valle d’Aosta, Augusto Rollandin, che a novembre è rientrato in consiglio dopo la sospensione della legge Severino, e il Presidente della Calabria Gerardo Mario Oliverio, esponente del Partito Democratico. Il progetto non è andato a buon fine a causa degli impegni istituzionali del Presidente della Calabria Oliverio – scrive il gup Alessandra Danieli – l’episodio in questione dimostra, ancora una volta, la capacità del locale di Aosta, per il tramite di uno dei suoi più autorevoli esponenti, di stringere relazioni con esponenti della società civile, del mondo politico ed amministrativo sia sul territorio dove opera, sia in Calabria>.

L’influenza di Raso in Valle d’Aosta è sottolineata anche in un sms, a lui indirizzato, inviatogli da William Brunello, non indagato, titolare di un distributore di benzina vicino al suo ristorante La Rotonda: <Il Brunello informa il ristoratore, che a suo nipote è stata rubata la moto sotto casa> scrive la gup Alessandra Danieli, e il messaggio esplicita: <Buongiorno Tonino, mi dispiace romperti a quest’ora… Hanno rubato la moto a mio nipote sotto casa in via volontari del sangue. Una Beta 50 re da enduro… è disperato… Ciao Grazie>.

Per Alessandra Danieli: <trattasi di un messaggio particolarmente significativo in quanto emblematico del fatto che Raso Antonino, venga riconosciuto sul territorio valdostano come soggetto in grado di poter intervenire per individuare l’autore del furto e recuperare il mezzo>. Nell’annotazione conclusiva, viene peraltro evidenziato come, anche in passato, precisamente in data 31 gennaio 2012, in occasione della Fiera di Sant’Orso, Antonino Raso: <avesse organizzato una cena a cui avevano partecipato Marco Sorbara, l’allora assessore regionale al turismo Aurelio Marguerettaz e oggi consigliere regionale con l’Union Valdotaine, l’ex sindaco di Aosta Guido Grimod e il sindaco di San Giorgio Morgeto in provincia di Reggio Calabria Cleri Carlo. Durante la serata giungeva anche l’allora presidente della Valle d’Aosta Augusto Rollandin, che non si intratteneva con gli invitati, ma si fermava a conversare con Antonino Raso fuori dalla pizzeria> scrive la gup Alessandra Danieli.

L’obiettivo di Antonino Raso era quello di creare un sodalizio tra le forze autonomiste valdostane e la comunità calabrese presente in Valle d’Aosta, che rappresenta nella nostra regione un quarto della popolazione.