‘Ndrangheta. Omicidio Canale, fatta luce sui responsabili: in manette esponenti della cosca Chirico-Condello
La tesi è che il commando fosse composto, in particolare, da due ventenni di Soriano Calabro, comune del vibonese, assoldati dalla stessa cosca di Gallico per un prezzo che si aggirerebbe tra i 10 e i 14 mila euro. Gli investigatori ritengono che il movente alla base dell’omicidio sia stato la volontà di incidere sugli equilibri criminali fra i gruppi della zona nord del capoluogo calabrese, modificati a seguito degli arresti che, nei mesi precedenti, avevano interessato i vertici della cosca.
Si tratta di Nicola Figliuzzi e Cristian Loielo (che sono difesi dall’avvocato Giuseppe Di Renzo), entrambi 27enni e già ampiamente noti: i loro nomi sono finiti in alcune inchieste giudiziarie della Dda catanzarese. In particolare, e più di recente, sono stati coinvolti nella sanguinosa faida tra la famiglia Patania di Stefanaconi e il gruppo dei Piscopisani.
Figliuzzi è stato condannato in primo grado a 20 anni per l’omicidio di Giuseppe Matina detto “Gringia”, che risale al febbraio del 2012, e in via definitiva per il tentato omicidio di Francesco Scruglii,del febbraio dello stesso anno. È considerato tra l’altro l’esecutore materiale del tentato omicidio di Francesco Calafati avvenuto nel marzo del 2012 tra Sant’Onofrio e Stefanaconi.
Loielo, invece, è considerato tra gli esecutori dell’omicidio di Matina e per questo condannato all’ergastolo in primo grado.
Ad incastrarli i collaboratori di giustizia Arben Ibrahimi e Vasvi Beluli, i due killer arrivati dall’Est sotto ingaggio dei Patania per ammazzare, con la “manovalanza” locale, i temuti rivali di Piscopio.