No Triv Calabria: “Ambientalisti del governo del cambiamento, dove siete?”

31 dicembre 2018. Il MISE pubblica il rilascio di tre nuovi permessi di ricerca ed estrazione di idrocarburi nel mare Ionio…AMBIENTALISTI  E POLITICI CALABRESI  DEL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO DOVE SIETE?…Chi ricorda quando nel 2016 il Movimento 5 stelle e la stessa Lega Nord, si stracciavano le vesti per ribadire il loro impegno sacro e imperituro a favore dell’ambiente, delle risorse minacciate dallo “Sblocca Italia” di Matteo Renzi e tutta la contrarietà esposta con tanto di lucidi e proiettore, durante i convegni moralizzatori contro la famosa tecnica dell’Air gun, le esplosioni sottomarine?

Ha del miracoloso leggere come la stessa tecnica, sia stata magicamente considerata “assolta” e anzi potenzialmente utilizzabile non solo per la semplice ricerca di idrocarburi, ma anche per nobili fini scientifici: “l’air gun è ad oggi considerata la tecnica più efficace per lo studio delle caratteristiche geologiche del suolo marino, non solo ai fini della ricerca di idrocarburi ma anche a scopi scientifici e di protezione civile (…) – e ancora – si riscontra l’assenza di una correlazione provata del tipo causa-effetto degli impatti degli airgun sui mammiferi marini” (Fonte: Bollettino ufficiale 31/12/2018). E’ quindi chiaro che deve essere stato questo il motivo che ha spinto tutti i portavoce calabresi del movimento 5 stelle, oltre che quelli della Lega, a non spendere una sola parola in merito ai tre nuovi permessi di ricerca nel mare Ionio a favore della Società Global Med:  permessi da 729 chilometri quadrati, 744 e 749,1…Che ne è stato di tutto quel fervore ambientalista rivolto contro il Pd di Renzi e molto spesso anche contro una stessa frangia di ambientalisti, tacciati di essere collusi per “interessi altri”?

Tutte le offese pubbliche e private ricevute sui social media durante la campagna elettorale No triv, tutti i sabotaggi ricevuti a scapito della stessa lotta referendaria (per altro ingaggiata dai presidenti delle Regioni a guida PD durante il governo Renzi…), tutte le lezioni su cosa fosse puro ambientalismo e cosa fosse invece un utilizzo propagandistico della lotta, per meri interessi elettorali?  Quante mini scissioni, assembramenti e diaspore, nello stesso fronte movimentista soprattutto in Calabria, che, a causa della seduzione da slogan del movimento 5 stelle, sembrava più preoccupato a mettere tristi cappelli alla lotta o a sancire differenze dettate dalla purezza ambientalista di fondo…. E ora? Che fine hanno fatto tutti questi paladini di Madre Terra, una volta che i loro premier confermano di agire seguendo i dettami delle lobbies petrolifere? Renzi e Calenda venivano chiamanti “le marionette dei petrolieri”…come dovremmo chiamare ora Di Maio e Salvini? In dieci mesi di governo del cambiamento, non una sola delle tante dichiarazioni sensazionaliste in merito all’ambiente,  di quelle urlate con pathos da palcoscenico durante la campagna elettorale, è stata anche solo minimamente presa in considerazione. E risulta segno di estrema disonestà intellettuale, ripetere il mantra scarica barile: “ è colpa delle precedenti amministrazioni…”. Resta il nostro mare. Restano i nostri territori buoni soltanto a raccogliere voti e a preparare in fretta e furia campagne elettorali alle comparse senza costrutto e senza nessun spessore umano e politico, buoni solo a imbonire le folle e a usare i social media come una portineria.

Il COORDINAMENTO NO TRIV CALABRIA dichiara battaglia a queste nuove concessioni alle lobbies degli idrocarburi, ma soprattutto dissotterra l’ascia di guerra e annuncia che ci sarà un ritorno congiunto di lotta alle trivelle nella nostra Regione. Non ammetteremo più vincoli moralizzatori di nessun tipo, né tollereremo di ricevere lezioni di forma e stile, da chi adesso tace e acconsente alle manovre scellerate dei propri leader e premier. Ma d’altronde il governo giallo verde sull’Ilva, sul Tap e sulla Tav ha semplicemente continuato il percorso intrapreso da quelli prima di loro. Rincarandone la dose. Quale Cambiamento? Ben venga l’appello del presidente della provincia di Crotone, Ugo Pugliese, che sposiamo appieno e che ci permettiamo di estendere convocando tutte le realtà che da sempre si sono battute contro le trivelle (e sono solo per fini elettorali) arrivando anche ai nostri stessi amministratori regionali ai quali chiediamo di intervenire mediante ricorsi e moratorie, uniche tutele rimaste per salvaguardare quanto ci resta. Non abbiamo un mare di riserva, come non possiamo trascurare quanto rischiose possano essere queste tecniche di esplosioni sottomarine, soprattutto a ridosso delle ondate di sismicità ripetute e preoccupanti che hanno interessato tutto il sud Italia proprio in questi ultimi giorni…

Portavoce Coordinamento No Triv Calabria

Salvatore Belfiore