Nuovo Dpcm per l’Italia zona rossa a Natale, spostamenti: i giorni in cui sono vietati

di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Fonte: Corriere della Sera

Due sfumature di rosso, una più intensa e l’altra appena più tenue. Una delle due ipotesi  otterrà entro stasera il via libera del Consiglio dei ministri e colorerà il primo Natale blindato degli italiani. Ma c’è una deroga, che consentirà di muoversi anche nei giorni di divieto per andare a trovare i congiunti.
Questa la formulazione che il governo potrebbe inserire nel nuovo decreto legge: «Lo spostamento verso le abitazioni private è consentito nei limiti di due persone per ciascuna di esse, ulteriori a quelle ivi già conviventi». Insomma, aggiungi due posti a tavola e forse anche qualcuno in più, se il premier riuscirà a convincere i ministri che «i minori di 14 anni non si contano», come nel lockdown deciso da Merkel in Germania. Non ci saranno nuove limitazioni e divieti per domani e domenica.

Prima ipotesi

La prima ipotesi, frutto della mediazione di Giuseppe Conte, prevede di interrompere il lockdown con tre giorni di «aria», per consentire agli italiani di riprendersi un pezzetto di libertà prima di richiudersi in casa. Se dovesse passare la linea “soft”, lo stop alla circolazione anche nel proprio comune e la chiusura di bar, ristoranti e negozi scatterebbe nei festivi e prefestivi tra il 24 dicembre e il 3 gennaio. Otto giorni di restrizioni: dal 24 al 27 dicembre e dal 31 dicembre al 3 gennaio. Mentre il 28, 29 e 30 dicembre, bar e ristoranti sarebbero aperti fino alle 18 e i negozi fino alle 21; all’interno della Regione sono consentiti gli spostamenti.

Seconda ipotesi

Il secondo e più drastico scenario, caldeggiato con forza dall’ala rigorista dei ministri Speranza, Franceschini e Boccia, fermerebbe l’Italia dal 24 dicembre al 6 gennaio, senza interruzioni. «Natale è più rischioso di Ferragosto — ha spiegato il ministro degli Affari regionali a sindaci e governatori —. È opportuno chiudere il più possibile fino all’Epifania». Quindi no alle feste, agli assembramenti,ai cenoni. «Dobbiamo tutelare soprattutto i più anziani» è l’appello di Boccia, condiviso dal presidente dell’Anci Antonio Decaro che teme «assembramenti ingovernabili» il 24 e il 31.

Governo spaccato

La bozza del decreto — che conterrà anche i ristori — dovrà ricevere il via libera delle Regioni e di Italia Viva, che dopo aver disertato le riunioni dovrebbe partecipare con Teresa Bellanova al vertice dei capi delegazione di oggi. Il governo sa che queste misure sono impopolari e che il ritardo delle decisioni sta alzando nel Paese il livello dell’impazienza. Ma ormai anche Conte, tenuto sotto pressione dai vertici del Pd e dal ministro Speranza, si è convinto che alla luce dei dati ancora drammatici non sia possibile evitare la stretta. Però il tempo corre, le persone hanno prenotato treni e aerei, i ristoratori hanno acquistato derrate alimentari e ogni scelta ha un costo, sia politico che economico. Franceschini, capo delegazione del Pd, è descritto come «molto nervoso» per il ritardo nella scelta di norme così delicate per la vita degli italiani e preme «perché si decida in fretta». Lo stesso chiede il Pd, fortemente irritato perché le mosse di Matteo Renzi hanno contribuito a far slittare il dossier Natale, «non si può andare oltre venerdì».

Congiunti

Al centro della discussione di venerdì ci sarà la formula magica che apre le porte delle abitazioni private a due persone al massimo, introducendo un divieto e la possibilità di controlli. C’è chi insiste per scrivere nel Dpcm (sempre che Palazzo Chigi non decida di limitarsi al decreto legge) una limitazione riguardo al grado di parentela di chi può recarsi in visita. In questo caso tornerebbe il termine “congiunti” nella sua estensione più ampia, che comprende persone unite da una relazione stabile, come fidanzati e compagni. Ma Conte preferirebbe non formalizzare alcuna distinzione

Nonni

Il governo è orientato a non introdurre alcuna condizionalità sul fatto che le persone da ricevere o andare a trovare debbano essere anziani fragili. Ma il dossier è ancora aperto, le cose possono cambiare.

Spostamenti

La novità, se confermata, è che nei giorni rossi ci si potrà spostare in automobile al massimo in due, esclusi i minori di 14 anni che non verrebbero conteggiati. Un compromesso che non piace alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, che vuole misure più omogenee per facilitare i controlli. Il Viminale emanerà una circolare con le regole da rispettare. Confermato il coprifuoco, i rigoristi sperano ancora di anticiparlo alle 20.

Pranzi e cene

Speranza ha visto i 35 mila contagi al giorno in Gran Bretagna e ha detto a un ministro: «Io chiuderei tutti in casa per l’intera durata delle festività». Franceschini ha letto con grande preoccupazione gli studi sul forte incremento di contagi nelle zone gialle. E anche il capo delegazione del M5S, Bonafede, invita alla cautela. Alla fine la regola aurea potrebbe restare la «forte raccomandazione» a non ricevere più di sei persone non conviventi.