Occhiuto, il dio mediocre che vilipende i cittadini (di Michele Giacomantonio)

Mario Occhiuto nel 1994

di Michele Giacomantonio

Marx (Groucho, non il barbuto del Capitale) diceva che “in fondo ad ogni credenza c’è una verità. In fondo ad ogni salotto c’è una credenza. Dunque nei salotti c’è la verità”.

Capovolgendo il concetto del noto esponente del marxismo, potremmo dire che, mancando nel Comune di Cosenza le credenze (intese come mobili) non c’è nemmeno alcuna verità. In realtà sono molti anni che la verità è andata in esilio, visto che sin da subito è stata considerata una questione irrilevante, una cosa antica e noiosa, un inciampo alla narrazione magnificante dei destini della popolazione bruzia sotto il novello Principe.

A chi governa la città non sono mai mancati i megafoni attraverso cui diffondere la “verità” e quando la fantastica narrazione veniva contestata, scendevano in campo i pretoriani che randellavano gli ingrati odiatori. Da qualche tempo è accaduto qualcosa di relativamente nuovo. In campo ad indicare i nemici del bello e del vero, è sceso direttamente il Principe: la sua voce virtuale si è rivelata sui social, tonante e minacciosa come quella di un dio antico che accusa e scaccia dal suo paradiso.

A dirla tutta questa divinità è piuttosto mediocre, visto che i suoi nemici sono i cittadini che vogliono inquinare con le macchine, gli antagonisti con il rolex, gli immigrati sottobraccio ai grillini e naturalmente i delinquenti, assieme ai terroristi e ai mercenari. Insomma un esercito di personaggi immaginari come quelli delle storie di Tolkien.
E se la cosa sembra divertente, in realtà non lo è affatto, visto che nella non breve storia di questa città non si era mai visto un sindaco che vilipende i cittadini. Per questo vale la piccola fatica di smontare, pezzo per pezzo, certi proclami. Cominciamo dai cittadini con le macchine.

Chi protesta contro la metro è in gran parte la stessa gente che corse a firmare contro la sua realizzazione ai banchetti organizzati proprio dal sindaco, che poi senza avvisarli cambiò idea. Questi cittadini non vogliono la metro perché divide la città, ne allunga i tempi di attraversamento, è un’impresa di cui non c’è bisogno ed è costosissima, mancano del tutto i termini di un ipotetico ritorno economico, al punto che si è dovuto ricorrere ad un mutuo per coprire le future perdite.

Ci si oppone a un progetto devastante che è caro solo al sindaco, che sul tema è consapevole di come l’opinione pubblica sia contraria e per questo non si sogna di chiamarla ad esprimersi. Del resto essere accusati di voler inquinare con la macchina da chi aveva acquistato una Porsche è quanto meno bizzarro.

I “Prendocasa con i rolex” sono poi il frutto di una fantasia davvero scatenata. Gli antagonisti che rivendicano il diritto ad un tetto sono giovani donne e uomini che con coraggio si battono per difendere ed estendere i diritti fondamentali delle persone, in una città che è ancora nelle mani di chi ha desertificato le opportunità per i giovani, le famiglie e i soggetti più deboli. Stare dalla parte degli ultimi implica per forza stare contro i grandi ed inutili progetti. I rolex – che con tutta evidenza non sono un segno esecrabile – vanno invece cercati ai polsi di molti che gravitano alla corte di chi comanda.

Di grillini al fianco di migranti non c’è traccia, dovendo i primi domandare il permesso alla nota Srl da cui dipende il loro Movimento. C’è poi nel post del sindaco anche la sinistra calabrese, “che ha sempre governato per i propri fini”. E’ assai probabile che Occhiuto faccia riferimento a quei politici con cui si è lungamente incontrato per scambiare la possibilità di fare la metro con alcuni fantasmagorici altri progetti, come il museo del nulla, l’ovovia e il parco del benessere di qualcuno. Restano i delinquenti, i terroristi e mercenari. Se una volta tanto il sindaco avesse il coraggio di fare qualche nome, tutti sarebbero più sereni.