Corigliano-Rossano, l’esposto contro Graziano: i rapporti con l’ex sindaco Mascaro

Il sindaco Mascaro

RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI

Ormai da qualche giorno stiamo pubblicando tutti i particolari di un corposo esposto-denuncia presentato al procuratore della Repubblica di Castrovillari contro il “generale” Giuseppe Graziano, ex consigliere regionale di Forza Italia, che vorrebbe diventare il primo sindaco della città unica Corigliano-Rossano.

In sintesi: un profilo di alto rango criminale che continua ad esercitare, con estrema disinvoltura, un ruolo politico, quello di graduato di un corpo dello stato, nonché di uomo d’affari per il ruolo ricoperto in numerose società da lui partecipate. Senza che nessuno si preoccupi di indagare sul suo conto.

IL RAPPORTO TRA GRAZIANO E L’EX SINDACO MASCARO

Giuseppe Graziano
Giuseppe Graziano

Il rapporto tra il Graziano e il candidato a sindaco (poi risultato vincitore) di Rossano Stefano Mascaro nasce proprio in tale ambito di riciclaggio. Il Mascaro (figlio dell’ex senatore Giuseppe) ha ereditato numerose proprietà sia a Rossano che a Mandatoriccio. Affetto da una grave forma di ludopatia, il Mascaro ha dilapidato, nel corso degli anni, enormi quantità di denaro per le quali non sempre riusciva ad assicurare copertura con i proventi dell’azienda agricola che ha ereditato.

Molto spesso è stato costretto a ricorrere a prestiti (forse anche usurari), per poi ricorrere alla vendita di beni o appezzamenti di terreno. Per esempio, tutte le aree disponibili di uno sconfinato piano di lottizzazione a Mandatoriccio mare sono state vendute, compresa una stazione di servizio sulla statale 106. E ancora, da qualche anno sta dando fondo alla vendita di numerosi appezzamenti in località Toscano del Comune di Rossano, per far fronte ai debiti di gioco ed agli interessi sui prestiti (basti pensare che l’intero complesso del villaggio turistico Acqua Park Odissea 2000 è nato su aree cedute dal Mascaro alla famiglia Marino di Rossano).

E’ in questo ambito che si è inserito il Graziano, alcuni anni fa – stando sempre ai racconti del Ferrante – al fine di assicurare al Mascaro la copertura di numerosi debiti di gioco, attraverso prestiti a tassi usurari, con assegni a garanzia dello stesso Mascaro o della madre (dei quali il Ferrante conserva ancora fotocopie che esibisce senza problemi).

In seguito alla rottura del rapporto tra il Graziano ed il Ferrante, la squadra Graziano-Mascaro si è completata con l’acquisizione di un nuovo sodale, tale Vittorio Pescatore, già noto alle forze dell’ordine di Rossano, che ha affiancato la coppia Mascaro-Graziano nelle numerose attività attraverso vorticosi giri di assegni.

Il Pescatore è stato molto attivo nella campagna elettorale del 2016 a favore di Mascaro, dichiarando di poter disporre anche dei voti delle famiglie criminali, che molto gli devono per i suoi trascorsi.

Da ultimo, si potrebbe riferire anche di un possibile inquinamento derivante da un contatto con la cosca Acri-Morfò. La figlia del Mascaro è infatti fidanzata da alcuni anni con il figlio di tale Claudio Sapia, notoriamente contiguo, nonché prestanome, della citata cosca.

Il figlio del Sapia (il cui fratello è stato di recente condannato a 13 anni nella famosa operazione Stop), almeno fino a qualche tempo fa, lavorava proprio presso il ristorante “L’Aranceto” di proprietà del Mascaro in località Toscano di Rossano.

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