Occhiuto il Divino

Dal Vangelo secondo Matteo (16:24- 25).

Allora Gesù disse ai suoi discepoli: Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.

Chissà se Gesù Cristo quando pronunciò queste parole pensava a come le avrebbe interpretate Occhiuto.

Perché, da come risponde all’inviato di Striscia, oltre a sentirsi un unto dal Signore, scopriamo che è anche un esperto teologo. Del resto questi d Forza Italia il vizietto di paragonarsi a Dio, Gesù, Santi e Madonna, ce l’hanno.

gesu_croce L’inviato di Striscia ha chiesto al sindaco cosa avesse voluto dire alla signora Rosita Terranova quando, in un commento ad un post della stessa che segnalava la scarsa attenzione dell’amministrazione ai problemi di mobilità dei diversamente abili, scrisse le testuali parole: ognuno porta la sua croce, prima o poi, su questa terra.

Frase scritta al termine di un lungo commento in cui Occhiuto segnalava alla signora, in risposta alle sue critiche, tutto l’operato della sua amministrazione nell’abbattimento delle famigerate barriere architettoniche. Sottolineando più di ogni altra cosa la costruzione in tutta la città di scivoli per disabili. Dimenticandosi però in quel commento di sottolineare che la maggior parte delle determine emesse dalla sua amministrazione per la creazione degli scivoli al termine dei marciapiedi risultano pagate, ma i lavori non sono stati mai effettuati.

Oppure laddove sono riusciti ad intervenire, come abbiamo visto tutti, gli scivoli lasciano a desiderare. Ma di questo nessuna parla ovviamente. Neanche la procura alla quale abbiamo segnalato tutte le determine che recano questa dicitura: Realizzazione di scivoli per disabili.

Molte di queste determine farlocche non segnalano all’interno della documentazione neanche la via dove detti scivoli verranno realizzati. Una truffa che insiste da anni e che noi con le carte in mano abbiamo provato.

carrozinaMa andiamo avanti perché a Cosenza sono tutti bravi a criticare la signora Terranova di aver strumentalizzato il figlio, o di aver commissionato insieme alla mafia il servizio di Striscia, addirittura  di essersi “venduta” non si capisce a chi, oppure di essere lei e il suo bambino il problema di Cosenza perché così facendo mettono in cattiva luce  Occhiuto e la città.

Ma nessuno osa parlare di questi affidamenti diretti a trucco e a danno dei disabili, dati a ditte amiche mafiose. Lavori che non sono mai stati eseguiti o eseguiti male. Perché a parlare di questo si rischia tanto. A parlare della signora Terranova no. Comunque…

Occhiuto risponde a Pinuccio di Striscia sul quesito teologico in questo modo:  “ognuno porta la sua croce”, era un richiamo alle parole sia del Papa… che a quelle del Vangelo… se uno ha un problema, quel problema può essere utile per fare un percorso, diciamo, al sofferente, per arrivare al bene… era questo il senso delle mie parole”.

La sofferenza, dunque, è da considerarsi come un regalo divino, gli chiede Pinuccio, mentre fa gli scongiuri.

Occhiuto: questo è nello spirito, diciamo, del Vangelo.

Un Occhiuto teologo che rivisita il senso profondo delle parole del Cristo. Laddove Papi, Filosofi, Monaci, Santi da oltre 2000 anni si arrovellano il cervello per coglierne il senso, lui, tra un “diciamo” e l’altro, svela l’arcano.

Una pezza, quella di Occhiuto, che dura poco, e che mette in evidenza non solo l’arroganza di quest’uomo, ma la sua totale mancanza di umiltà anche davanti all’umanità dolente. Nu ciucciu e presuntuoso che non ha eguali, al punto che spesso si paragona al Divino.

Ma, diciamoci la verità, con quel suo enunciare Occhiuto ha voluto dire alla signora Terranova una sola cosa che tutti i cosentini hanno capito: signò ognuno tena i problemi sua, a curpa non è la mia se vostro figlio è ammalato, ju nun ci puozzu fari nenti, ognunu si chiancissi i guai sua.

DON-TOMMASOQuesto è il vero senso delle sue parole. Non giriamoci attorno. Voglio chiudere con le parole di un prete, Tommaso Schicchitano, che nelle sue esternazioni è sempre puntuale e preciso. E bene spiega il significato umano e religioso delle parole del Cristo.

“È facile rintracciare, anche in affermazioni di santi, espressioni tipo “la croce è un dono”, ma guai a decontestualizzare. Chi ha un’esperienza mistica della sofferenza sa di completare nella carne quello che manca alla croce di Cristo” (Col 1,24).

La fede cristiana non ha una spiegazione alla sofferenza se non proprio nella persona di Gesù che sceglie di stare accanto ad ogni persona piagata dalla sofferenza, dall’ingiustizia, dalla solitudine attraverso la croce.

Un cristiano dovrebbe poter dire a chi soffre: “Dio ti è affianco e io con lui”. Ma queste parole risulteranno una bestemmia se il cristiano non farà seguire le parole ai fatti.

Suggerisco la meditazione della “Salvifici Doloris” di Giovanni Paolo II, dopodiché eviterei di associare ai sofferenti l’immagine del dono e della croce, soprattutto per non rischiare di risultare superficiale in fede ed umanità”.

GdD