Il bue che chiama cornuto all’asino
Il conducente di un’auto lasciata in sosta vietata e rimossa dal carro attrezzi, comunemente, non se la prende con se stesso per aver infranto il codice della strada ed aver ostruito il passaggio a decine se non centinaia di altri cittadini, bensì se la prende con chi ha chiamato i vigili. Benché sia evidente che è il conducente ad aver torto, è comprensibile ascoltare le lamentele di chi colto in flagrante, al fine di tenere alta la sua autostima, scaglia la propria ira contro chi non ha colpa. Alla fine pagherà comunque la multa.
Stamattina ho letto un post su Facebook del primo cittadino di Cosenza, che lamenta l’intervento del MoVimento 5 Stelle in diverse problematiche cittadine. Arriva addirittura a descriverci come “psicopatici e delinquenti” solo perché, proprio come accadrebbe a un qualunque cittadino che trovi un’auto parcheggiata in divieto di sosta e chiami i vigili per accertare l’infrazione, ci siamo interessati di alcune problematiche della città che amministra.

Ora mi stupiscono una serie di aspetti tra cui il suo linguaggio, inappropriato per chi riveste una carica istituzionale. Sorprendente poi è il tentativo di ascrivere agli altri delle categorie che sono invece di lui proprie (ossia “il bue che chiama cornuto all’asino”), nonostante in città sia notorio che i cittadini pagano i suoi debiti.
Ho però anche una serie di domande da pormi. Cos’ha il sindaco da temere dall’aver attenzionato il Ministro della giustizia sul tribunale di Cosenza? Cos’ha da temere dal M5S solo per aver chiesto al MiBAC se sono state rispettate le corrette procedure autorizzative su alcune opere cittadine?
E’ una reazione scomposta e schizofrenica quella del sindaco per rispondere a degli interventi di alcuni Parlamentari che hanno semplicemente utilizzato gli strumenti propri del loro ruolo, quali gli atti di sindacato ispettivo che lui descrive invece come “comportamenti mafiosi e illegali”. Inutile dire che ci siamo mossi nella più assoluta legalità, lascia però pensare che un sindaco usi degli aggettivi tanto forti verso chi ha solo chiesto il rispetto delle regole, è forse perché lui non le rispetta il problema?
Nel suo post fa cenno alla sua probabile candidatura a governatore della Regione. E’ già accaduto, ed è accaduto recentemente, che la coalizione di centrodestra esprimesse il governatore della Regione Calabria, e che questo prima di rivestire tale carica fosse stato il sindaco di una grande città calabrese. E’ accaduto anche che costui è stato poi condannato ed arrestato. Oggi un altro sindaco, quello di Cosenza, pare lanciato alla corsa per il governo della Regione nelle fila del centrodestra. Chissà che la parabola non sia la stessa. Ce lo diranno i cittadini prima e la magistratura poi.
Ma davvero c’è qualche Sindaco che pensa che il 4 marzo non sia cambiato nulla? Soprattutto sulla legalità. Vorrei dire a loro di non illudersi: la mangiatoia è finita ed è incominciato il governo del cambiamento, quello che ha a cuore solo e soltanto gli interessi dei cittadini e non di lobby o comitati d’affari, quello che mette al centro delle scelte i beni comuni e sfida ogni giorno quel potere stratificato che distrugge ogni possibilità di futuro per i calabresi.
Alessandro Melicchio – deputato Cinquestelle –