Olimpiadi a Cosenza: manca un(a) metro al traguardo (di Camillo Giuliani)

di Camillo Giuliani

Il tennis spesso mi annoia, ma riconosco che sui campetti che sostituiranno i padiglioni scolastici abbattuti potrebbe nascere il campione che porterà all’Italia il primo oro in questo sport. E sia il basket 10vs10 su campo gigante che la micropallavolo possono essere le nuove discipline giuste da sperimentare alle Olimpiadi 2024, quindi è sacrosanto e lungimirante realizzare l’impiantistica necessaria a praticarle.

E poi ci saranno la nuova ciclabile di viale Magna Graecia che sostituirà la quasi altrettanto nuova ciclabile di viale Magna Graecia dimenticata perché nessuno ha tagliato le erbacce per anni, le rampe per lo skate di piazza Bilotti, la piscina del lungofiume e le tante aree che si potranno creare nel centro storico al posto di tutti quei palazzi secolari ormai fuori moda. Senza dimenticare che nella vicina Rende c’è un parco acquatico dove rivivere i fasti dell’era Abbagnale.

Per quanto ancora il Cio (Comitato internazionale olimpico) potrà tentennare? Questa bozza, se ce ne fosse bisogno, rafforza il senso della nostra candidatura a città ospitante.
Qualcuno ritiene di poter seppellire le nostre ambizioni come se fossero l’intero tesoro di un impero lasciato nella tomba di un saccheggiatore dai suoi complici? Sbaglia metro di giudizio, perché l’idea di disputare qui le Olimpiadi è praticabile ancora oggi come quando fu proposta la scorsa estate!
Cosenza non può più perdere il treno dello sviluppo. Affinché pure questo progetto non sia stravolto, ritardato o, peggio ancora, bloccato da interessi di parte, è importante che si schierino tutti. Compresi gli inquilini dei palazzi rasi al suolo dall’altro lato. E pazienza se troveranno un po’ scomodo dormire sui rami, è un piccolo sacrificio per regalarci un sogno a cinque cerchi.