A Cetraro, da sempre roccaforte e feudo del clan Muto, si torna a sparare. Nella tarda serata di ieri è stato ucciso Alessandro Cataldo, già noto alle forze dell’ordine. Gli investigatori stanno ascoltando alcune persone che si trovavano sul posto per raccogliere elementi possibili per ricostruire la dinamica dell’agguato.
Alessandro Cataldo, la vittima dell’agguato, era finito al centro dell’operazione antimafia “Overloading”, coordinata dalla Distrettuale di Catanzaro agli inizi degli anni Duemila. Nell’inchiesta portata avanti contro il narcotraffico lungo il Tirreno cosentino, il 46enne venne tuttavia assolto dal Gup distrettuale nel dicembre del 2005 «per non aver commesso il fatto».
Si trattava della mega operazione contro un cartello che avrebbe fatto capo proprio al clan Muto, la storica cosca di ‘ndrangheta di Cetraro.
Per Cataldo durante la fase del carcere preventivo si erano battuti alcuni parlamentari per la sua liberazione. L’uomo era afflitto da una patologia neoplastica: da qui quella richiesta, all’epoca accolta. Ma Alessandro Cataldo, nell’estate del 2020, fu vittima anche di un attentato incendiario che distrusse una pizzeria di sua proprietà a pochi giorni dall’inaugurazione. L’uomo, all’epoca, in piena pandemia fece un appello pubblico postando sui social anche le foto del locale andato in cenere. A distanza di poco più di tre anni è invece giunta la sua condanna a morte.
Stando ai primi rilievi, contro Cataldo sarebbero stati sparati quattro colpi – due in faccia e due al petto – andati tutti a segno e che ne hanno provocato la morte istantanea. L’ipotesi che viene considerata più attendibile rispetto al movente é quella di una vendetta maturata negli ambienti degli spacciatori di droga o in altri contesti criminali.
L’uomo abitava in una zona rurale di Cetraro denominata “Porcili” ed aveva due figli. Da giovanissimo aveva perso il padre, guardia giurata, ammazzato durante una rapina compiuta in danno della banca che era incaricato di sorvegliare.
La direzione delle indagini sull’accaduto è stata assunta dalla Procura di Paola. Informata tempestivamente del delitto pure la Procura antimafia di Catanzaro, guidata da Vincenzo Capomolla. L’area della cittadina tirrenica registra da tempo episodi di violenza: l’ultimo la sera del 21 giugno dello scorso anno quando venne gravemente ferito a colpi di mitragliatore Ak 47 kalashnikov il titolare di una palestra, Guido Pinto, 47 anni, che nel 2004 aveva ucciso per legittima difesa un ventenne che aveva tentato di rapinare la stazione di servizio di cui era gestore.
Il sindaco Cennamo: «Fatto terribile»
«Un fatto terribile che va condannato con fermezza dall’intera comunità che reagira’ ad ogni forma di recrudescenza malavitosa» ha detto all’agenzia Agi il sindaco di Cetraro, Ermanno Cennamo. Appena appresa la notizia dell’omicidio di Alessandro Cataldo, il primo cittadino di Cetraro e il presidente del Consiglio comunale si sono recati sul posto per «condannare senza indugio l’accaduto». Già per questa mattina il presidente del Consiglio ha convocato la riunione dei capigruppo consiliari per proporre e discutere iniziative congiunte da intraprendere la convocazione urgente e straordinaria del consiglio comunale.