Regione Calabria. Revocato il bando del concorso-truffa vinto dal capo di gabinetto del clan Mancuso/Occhiuto

E’ uscito il Burc (Bollettino Ufficiale della Regione Calabria) del 6/11/2023
https://burc.regione.calabria.it/visualizzatore-ws/download?attachedID=494806&documentiID=423975

E dentro guardando attentamente abbiamo trovato una notizia che aspettavamo ormai dai mesi. E’ stata finalmente revocata, ai sensi dell’art. 21 quinquies della legge 241/1990, la determinazione del Direttore generale n. 514 dell’11 agosto 2022, con la quale ers stato approvato l’avviso pubblico di mobilità esterna, ai sensi dell’art. 30 del d.lgs. 165/2001, per il reclutamento di n. 1 posto di Dirigente amministrativo – qualifica unica dirigenziale – a tempo pieno e indeterminato, CCNL Funzioni locali, Area Dirigenza, da destinare al Settore Segreteria Assemblea e Affari generali; https://www.consiglioregionale.calabria.it/portale/Cittadino/Concorsi/Concorsi

Tradotto dal burocratese, è stato revocato il concorso cucito su misura a tale Domenico Macrì da Nicotera, noto per essere il capo di gabinetto del corrottissimo presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, degno compare del presidente parassita della Regione. Il signor Macrì, tomo tomo cacchio cacchio, si era fatto preparare un “concorsino” interno, in modo tale che alla scadenza del mandato del suo “pappone” sarebbe rimasto alla Regione come dirigente.

Ma ricordiamo i fatti. Il dottore Domenico Macri con l’avallo del presidente del Consiglio Regionale, il leghista Filippo Mancuso (suo braccio destro e ideatore della procedura-truffa) e con l’aiuto della segretaria più pagata d’Italia Stefania Lauria ha creato un bando su misura che gli avrebbe consentito, così com’era avvenuto, di trasferirsi attraverso una mobilità pilotata dall’inizio alla fine da dirigente della Cittadella (dove era in servizio prima di diventare capo di gabinetto di Palazzo Campanella) a dirigente del Consiglio regionale.

Il fine – possiamo immaginarlo – era da ricercare nei lauti stipendi dell’assemblea legislativa e nello stesso tempo ricrearsi una verginità lavorativa visti i scarsi risultati ottenuti in Giunta oltre che poter diventare in un sol colpo il dirigente più anziano del palazzo ed ambire a ruoli più importanti vedi direttore generale o segretario generale.

In Cittadella, inutile dirlo, non avrebbe mai potuto solo pensare di ricoprire tali incarichi, vista la scarsa considerazione di cui gode il burocrate.

In un primo momento il sindacato dei dirigenti aveva bloccato il primo bando palesemente fuori legge per la mancanza di requisiti minimi di legalità.

Il bando allora viene riproposto nel pieno dell’estate proprio durante la presentazione delle liste per le Politiche, nel totale silenzio va avanti il suo iter che come abbiamo ampiamente scritto ha visto il costituirsi di una commissione esterna pagata con soldi pubblici guarda caso composta da due docenti della UniPegaso e della stessa facoltà che aveva laureato Macrí a marzo 2022 (solo pochi mesi prima del bando!!!) in Scienze economiche, visto e considerato che con la laurea in veterinaria era impossibile parteciparvi.

Macrì ovviamente vince il bando classificandosi primo e con un enorme distacco da candidati molto più autorevoli di lui e con curriculum vitae palesemente più strutturati del suo che svolgono in maniera egregia da anni ruoli anche apicali in Cittadella.

Ma le cose non sono andate come sperava: la manovra è stata prima sgamata, poi pubblicata da Iacchite’ e alla fine neanche due facce di culo come Mancuso e Occhiuto hanno avuto il “coraggio” di far finta di niente. Non sono intervenuti pubblicamente per smascherare il furbetto ma almeno gli hanno tarpato le ali e noi, inutile dirlo, stamattina siamo molto contenti…