Omicidio Cucchi, carabiniere imputato accusa due colleghi del pestaggio di Stefano

Colpo di scena a inizio udienza del processo che vede cinque carabinieri imputati per l’omicidio di Stefano Cucchi. Il pm Giovanni Musarò ha reso noto un’attività integrativa di indagine dopo che uno dei carabinieri imputati, Francesco Tedesco, in una denuncia ha ricostruito i fatti di quella notte e ha «chiamato in causa» due dei militari imputati per il pestaggio.Si tratta di Raffaele D’Alessandro e Alessio Di Bernardo. In particolare, pare che sia stata trovata un’annotazione di servizio in cui Tedesco riferiva del fatto.

Un altro carabiniere, Riccardo Casamassima, aveva fatto riaprire l’inchiesta qualche mese fa dopo la denuncia di minacce nei suoi confronti per aver testimoniato al processo.

Il pubblico ministero Musarò ha rivelato come, il 20 giugno scorso, Tedesco abbia presentato una denuncia in procura sulla vicenda, a seguito della quale, tra luglio e ottobre, è stato sentito tre volte dai magistrati. Il magistrato ha spiegato che il carabiniere sostiene che “quando ha saputo della morte di Cucchi ha redatto una notazione di servizio”. Sulla base di questo atto, Musarò ha detto che è stato iscritto un procedimento contro ignoti nell’ambito del quale lo stesso Tedesco ha reso tre dichiarazioni. “In sintesi – ha aggiunto il pm – ha ricostruito i fatti di quella notte e chiamato in causa gli altri imputati: Mandolini, da lui informato; D’Alessandro e Di Bernardo, quali autori del pestaggio; Nicolardi quando si è recato in Corte d’Assise, già sapeva tutto“. I successivi riscontri della procura hanno portato a verificare che “è stata redatta una notazione di servizio – ha detto il pm – che è stata sottratta e il comandante di stazione dell’epoca non ha saputo spiegare la mancanza”.