Operazione Stige: altre 20 scarcerazioni. Crolla definitivamente l’inchiesta di Gratteri

Non è tanto il numero degli scarcerati che determina la riuscita o meno di una operazione giudiziaria contro la masso/mafia – anche se questo, nel computo generale dell’inchiesta, ha un suo peso – ma piuttosto la “caratura” del personaggio coinvolto nell’inchiesta, sul quale, spesso e volentieri, i pm poggiano le fondamenta delle loro accuse, che viene scarcerato.

Per capirci: se la Dda di Catanzaro arresta 169 (operazione Stige) persone con l’accusa di aver formato un cartello masso/mafioso (tra ‘ndranghetisti, politici e imprenditori) finalizzato al controllo illecito di tutta l’economia di Cirò e della costa ionica a nord di Crotone, e poi a tutti, e sottolineo a tutti, gli imprenditori e politici coinvolti nell’inchiesta,  viene annullata l’ordinanza emessa dal Gip, la domanda sorge spontanea: allora, questi mafiosi della cosca Farao-Maringola con chi facevano gli affari se gli imprenditori e i politici, a detta della VI sezione della Cassazione e dal Tribunale della Libertà di Catanzaro, non c’entrano niente con gli affari della cosca, e non dovevano neanche essere arrestati?

Perché l’ipotesi accusatoria della Dda di Catanzaro, nell’operazione Stige, si basa proprio sulla partecipazione al sodalizio mafioso degli imprenditori e dei politici. Una tesi totalmente smontata dai giudici del Tdl (in veste anche di giudici “di appello”) e dalla Cassazione che non ha accolto neanche uno, e anche qui sottolineo neanche uno, dei ricorsi presentati da Gratteri, contro le scarcerazioni.

In sostanza cade l’ipotesi accusatoria di Gratteri, ovvero, per i giudici della Cassazione e del Tdl, non esiste nessuna commistione tra imprenditoria, politica e ‘ndrangheta, o quantomeno non è stata provata, e restano in carcere solo i mafiosi della cosca, a molti dei quali sono stati concessi anche misure alternative al carcere, che dovranno rispondere dei reati da loro commessi che nulla hanno a che fare con gli imprenditori e i politici scarcerati. Se non è un flop questo, ditemi voi come chiamarlo. Certo, aver messo dietro le sbarre un po’ di delinquenti non è cosa da poco, ma da qui a dire di aver fatto “scuola” con questa inchiesta, ce ne corre. Gratteri non è riuscito a provare il legame tra gli imprenditori, i mafiosi e i politici corrotti.

E’ questa la verità dei giudici della Cassazione, non la mia, perchè questa inchiesta, dicono le sentenze, è stata raffazzonata al’ultimo momento e messa in atto solo per far vedere che  la Dda fa qualcosa contro il cosiddetto “terzo livello”, senza curarsi, però, della tenuta delle accuse. Perchè quello che conta è solo il giorno del blitz e i Tg che decantano le lodi di Gratteri, come finisce poi il blitz, non interessa più a nessuno. E soprattutto non bisogna parlarne, altrimenti diventi un sovversivo per Gratteri. Di Gratteri bisogna sempre parlarne bene, anche quando merita aspre critiche, come in questo caso. Ama circondarsi di adulatori a tutti i costi, e servi sciocchi che plaudono a comando. Evidentemente. Oltre alla sua incapacità di fare autocritica tanto è preso da sè stesso. Sbagliare è umano, ammetterlo ancor di più.

Oramai è chiaro a tutti che tra il dire e il fare di Gratteri c’è di mezzo il mare. Si vanta in continuazione di essere il nuovo spauracchio dei colletti bianchi – argomento di cui Gratteri si sente l’inventore –  ma poi, come tutti potete vedere, al netto di ogni strumentalizzazione e restando solo sui dati oggettivi, non ne azzecca una.

A dimostrazione del flop, se mai ce ne fosse bisogno, alle trenta scarcerazioni, già da noi elencate, se ne aggiungono altre 20, e fanno 50. Scarcerazione che vi avevamo annunciato, ma neanche noi pensavamo così tante. E altre se ne annunciano dopo ferragosto. Anche se Gratteri, e non si capisce il perché, sostiene che le scarcerazioni sono solo 5.

Aveva detto di questa operazione: “Questa è una indagine da portare nelle scuole di magistratura per spiegare come si fa una indagine per 416bis”.

Beh, se questo è il risultato, più che portarla nelle scuole di magistratura, mi sa che bisogna portarla all’asilo infantile che come favoletta, per i piccini, potrebbe andare bene.

Di seguito l’elenco completo e aggiornato degli scarcerati, da notare che sono tutti imprenditori e politici.

L’elenco degli scarcerati:

1) RUSSO GAETANO (Imprenditore di Crotone)

2) FLOTTA NICOLA (imprenditore di Mandatoriccio)

3) CAPUTO AMODIO (imprenditore e di Strongoli)

4) CAPUTO LUIGI (imprenditore di Strongoli)

5) MALENA PASQUALE (imprenditore di Cirò Marina)

6) ZITO FRANCESCO (imprenditore di Cirò Marina)

7) ZITO VALENTINO (imprenditore di Cirò Marina)

8) CLARA’ GIUSEPPE (imprenditore di Scandale)

9) MAZZEA FRANCESCO (imprenditore Isola capo Rizzuto)

10) CATERISANO MASSIMO DIEGO (imprenditore di Isola Capo Rizzuto)

11) BONESSE FRANCESCO (imprenditore Germania, rinvio)

13) FUSCALDO GIANCARLO (imprenditore/Presidente del consiglio comunale di Cirò Marina)

14) SPROVIERI GIUSEPPE (imprenditore di Cirò Marina)

15) MAZZA FILIPPO (imprenditore / assessore comunale di Mandatoriccio)

16) BERARDI GIUSEPPE (vice sindaco di Cirò Marina)

17) MUTO SANTINO (imprenditore di Cutro)

18) DE LUCA ANTONIO (imprenditore di Crotone, rinvio)

19) CUSATO GIUSEPPE (impiegato di Crotone)

20) MANICA ANTONIO (imprenditore di Crotone)

21) ALBANO ALESSANDRO (imprenditore di Cirò Marina)

22) VILLIRILLO ANDREA (imprenditore di Crotone)

23) VILLIRILLO ROCCO (imprenditore di Crotone)

24) SICILIANI NEVIO (imprenditore ex assessore comune di Cirò Marina)

25) BARBIERI VINCENZO (ristoratore Germania)

26) ALESSIO DOMENICO (imprenditore USA)

27) BRUNO GIUSEPPE (ristoratore Germania)

28) DONNICI ANGELO (Sindaco Mandatoriccio)

29) TASSO LUIGI (imprenditore di Campana)

30) CARDAMONE GILDA (imprenditrice Torre Melissa)

31) RIZZO ANGELA (imprenditore di Crotone)

32) CERRELLI DOMENICO (imprenditore di Casabona)

33) MASTROIANNI MARIA (rinvio)

34) GANGALE VINCENZO (imprenditore di Carfizzi)

35) SICILIANI ROBERTO (imprenditore /ex sindaco di Cirò Marina, rinvio)

36) ESPOSITO ANIELLO (imprenditore di Napoli)

37) TUCCI BRUNO (imprenditore di San Giovanni in Fiore)

38) ALOE GIUSEPPINA (Cirò Marina)

39) COFONE ANGELO (imprenditore di Acri)

40) TRIDICO GIUSEPPE (geometra)

41) PLACIDO ROSARIO (imprenditore)

42) FARAO GIUSEPPE (imprenditore Cirò Marina rinvio)

43) GIGLIOTTI FRANCESCO (imprenditore Parma)

44) GIGLIOTTI FRANCESCA (imprenditrice Parma)

45) NIGRO ALESSANDRO (Cirò Marina)

46) MENOTTI FEDERICO (impiegato comune di Mandatoriccio)

47) CORBO ROBERTO (Sessa Aurunca CE).

+ altri tre in attesa di scarcerazione.