Ospedale di Rossano: anche gli ascensori si arrendono (di Alberto Laise)

di Alberto Laise

Che gli ospedali nella città di Corigliano-Rossano avessero dei problemi è cosa nota. Naturalmente se si tratta di questioni riguardanti strettamente il lato clinico, diagnostico, tempi d’attesa eccetera uno può, molto tra virgolette, “rassegnarsi”. Ben altra storia e reazione si ha se il problema, che a questa latitudine diventa insormontabile, riguarda la semplice manutenzione.

Questa mattina, già dalle ore 8.00, risultava funzionante un solo ascensore. Questo, visto il numero di visitatori e le diverse patologie che li coinvolge, diventa già un problema grave. Gli ascensori sono indispensabili per garantire un accesso ai reparti di chirurgia, oncologia, ortopedia ecc, dove spesso gli “utenti”, come da un po’ di anni a questa parte amabilmente vengono indicati i pazienti, hanno condizioni tali da rendere difficile l’utilizzo delle scale. È facilmente intuibile come per un cardiopatico, per un anziano, per qualcuno con un problema ortopedico, possa essere difficile il loro utilizzo. Anzi… in alcuni casi si può anche parlare di vero e proprio pericolo.

Con molta pazienza si aspetta il proprio turno e, con molta più pazienza, d’innanzi all’unico ascensore funzionante, cerchi anche di far capire che quel “due persone per volta” non è uno spot pubblicitario ovvero un consiglio della nonna ma un obbligo dovuto al Covid.
La sorpresa si ha poco dopo quando anche l’unico ascensore funzionante… non funziona più. Che sia anch’esso rotto o bloccato volontariamente per essere utilizzato per chi deve andare in sala operatoria non saprei dirlo. So però che oggi una donna ottantenne, cardiopatico e malata oncologica ha dovuto per ben due volte farsi tre piani di scale, andata e ritorno, con notevole fatica. E con il rischio che, nonostante la premurosa attenzione del personale infermieristico/Oss, le sue precarie condizioni di salute potessero peggiorare per lo sforzo fatto.

Il tutto accompagnato dall’imbarazzo del personale ospedaliero che non può far altro che prendersi le rimostranze dei tanti avventori.
C’è da dire che sono mesi che gli ascensori del nosocomio rossanese, oramai quasi esclusivo punto di riferimento per gli utenti del territorio, presentano problemi di funzionamento. A dire il vero, se la cosa potesse interessare a qualcuno tipo i Nas, suggerirei di farsi un giro in tutte le Rsa del territorio… scoprirebbero cose alquanto simpatiche sul funzionamento (mal) degli ascensori e sulle conseguenze traumatiche subite dagli ospiti delle strutture.

Ma in questo caso specifico c’è da chiedersi: cosa fa la direzione sanitaria? Cosa fa l’Asp? Come interviene la politica sempre solerte ad attaccare il rivale di turno ma mai altrettanto decisa a chiedere la testa di qualche ben pagato dirigente ospedaliero che, sopratutto in tempo di Covid, è stato utile alla causa tanto quanto un cubetto di ghiaccio al Pooo
Nord? O il problema è tale solo se possiamo dire che il sindaco della città è un criminale, un’incapace ecc?
Che poi, facendo due conti, basterebbe utilizzare un paio di straordinari generosamente erogati proprio  a questi dirigenti incapaci per farli nuovi gli ascensori…