Padre Fedele assessore, le perplessità di Michele Arnoni e Pietro Mancini

Sono in tanti ad esternarci la loro delusione per la nomina di Padre Fedele ad assessore della giunta Occhiuto.

Michele Arnoni non può fare a meno di rilevare la contraddizione da parte del sindaco Occhiuto, che giusto un anno fa ha conferito la cittadinanza onoraria a Salvatore Nunnari, il vescovo che ha contribuito ad ordire il complotto contro Padre Fedele e adesso nomina il Monaco assessore. Della serie: tutto e il contrario di tutto.

“Adesso, dopo la nomina di Padre Fedele in giunta – scrive Arnoni su FB -, bisognerebbe avere quantomeno il coraggio, nonché la decenza, oltreché l’opportunità politico-morale, di revocare la cittadinanza onoraria a Nunnari. Delle due l’una: o Padre Fedele o Nunnari. I due atti ad opera della stessa giunta e dello stesso sindaco non possono coesistere: troppa ipocrisia!”. 

Ma è chiaro che c’è anche il risentimento politico, come può essere quello di Pietro Mancini, che ha avuto modo di conoscere direttamente e in più occasioni Padre Fedele. 

“Padre Fedele, assolto per i presunti “Bunga-Bunga” religiosi, dunque, assessore a Cosenza.
E, allora, nonno Berlusconi, che organizzò solo “cenone eleganti”, con Fede, Minetti e Mora, può aspirare a tornare a Palazzo Chigi ?…
Ironia a parte – commenta Pietro Mancini -, il popolare frate-tifoso del Cosenza ha sofferto e merita rispetto. Ma non lo vedo come rappresentante istituzionale del Comune e di tutta la nostra comunità.
Più condivisibile sarebbe stata la nomina di uno dei non pochi nostri concittadini, che lavorano, con impegno e discrezione, lontano dai riflettori delle telecamere, per alleviare il disagio sociale, le sofferenze, l’indigenza dei cosentini meno abbienti”.