Padre Fedele e il diavolo del “Papa Giovanni”

Roberto Mantuano è un ex seminarista e un ex lavoratore dell’Istituto Papa Giovanni XXIII. Conosce molti fatti scabrosi della diocesi di Cosenza e, dopo l’assoluzione definitiva di Padre Fedele Bisceglia, ha avuto tante cose da dire. E che noi gli facciamo dire, visto che della chiesa corrotta cosentina ne abbiamo le scatole piene, per usare un eufemismo. 

Un intreccio forte, pieno di misteri. Un potere oscuro, Don Giulio Sesti Osseo (storico amministratore dell’Istituto Papa Giovanni XXIII prima delle ruberie di don Luberto) ha sempre detto: se è opera di Dio rimane, se vi mette mano il diavolo l’istituto scompare!

La corruzione è opera diabolica, la sete di potere è diabolica.

Perché Agostino ha coperto fino alla morte Luberto?
Perché, se era vero ciò che si diceva, Luberto ha celebrato ancora Messa per mesi o forse anche per un anno?
Perché ancora Luberto (il pentito) non restituisce ciò che ha rubato? Parliamo di centinaia di milioni… 

Luberto e Nunnari

Tempo fa parlai con Nunnari di alcune cose (fatti importanti e gravi), Dio ne è Testimone !
Nella nostra conversazione parlammo del Monaco (Padre Fedele Bisceglia) e poi di Luberto.
E Nunnari mi disse: “Figlio mio, ciò che ha fatto Luberto è demoniaco, la diocesi ora paga i debiti lasciati! Ma il mio mandato è finito, poi farà tutto il nuovo vescovo…”. Sì, a parole…

papagioIl Monaco (Padre Fedele Bisceglia) è stato fatto fuori dai suoi confratelli, da Agostino e da Luberto!
La Finanza indaghi sugli spostamenti di euro fatti da Luberto con il consenso di Agostino, che io definisco “Non Padre”.
Il “Non Padre” quanti sacerdoti ha crocifisso?

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E la morte di don Giulio? Forse è il caso di parlarne. Delle botte che ha preso quel povero sacerdote ne vogliamo parlare?
Del prete che andò da Agostino per chiedere la direzione dell’Istituto ne vogliamo parlare?
Quel prete fu pigliato a pesci in faccia dal “Non Padre”. Gli disse: “tu sei un prete invidioso e geloso dell’operato di Luberto!”.
Lo incontrai e addirittura mi diede del matto. Distrusse la relazione che gli lasciò Trabalzini (il vescovo che lo precedette, ndr), questa era molto importante.
E anche lo scriba diocesano tace e non parla. Ma adesso è il momento di tirare tutto fuori.
Per amore della verità, per il mio amico Monaco e per il popolo di Dio!

Roberto Mantuano