Mancano pochi giorni alla scadenza della presentazione delle liste per le elezioni comunali a Paola.
L’11 giugno ci sarà la prima tornata elettorale e probabilmente il nuovo sindaco sarà scelto nella tornata di ballottaggio del 25 giugno.
Un mese e pochi giorni : terminati i fuochi pirotecnici della festa di S.Francesco se ne sono presentati di nuovi ed altrettanto fragorosi.
Ad aprire questo festival pirotecnico non poteva essere che Graziano Di Natale, candidato a consigliere comunale per il Pd, il personaggio che più fa ridere e piangere a Paola, dopo aver concluso la sua tragicomica esperienza come presidente facente funzioni della Provincia.
Siamo in attesa di sapere e capire la quantità di danni economici prodotta in quattro mesi e soprattutto se la procura troverà il tempo di mettere da parte le proprie bambole, per capire se gli incarichi legali dati a consiglieri comunali che poi lo avrebbero dovuto votare alla Provincia, rientrano nei casi del reato di voto di scambio, incarichi per la cronaca revocati dal suo successore Iacucci (speriamo che escano presto nomi e cognomi) assieme a tante altre perle.
Nel frattempo, non ha pensato di meglio, per poter mantenere questo privilegiato posto di consigliere provinciale, che salvare dalla morte amministrativa il sindaco Ferrari e tutta la sua maggioranza garantendo assieme a due suoi giannizzeri il numero legale nell’importante e tardivo consiglio comunale per l’approvazione del bilancio.
Di Natale ormai è diventato la barzelletta dei social e continua a mettere in difficoltà tutta la coalizione da lui sostenuta che pare voglia cambiare nome da “coalizione di salute pubblica” a “coalizione per il fallimento di Paola”.
Noi non pensiamo che si tratta di un inciucio ma di vera e propria sfacciataggine imparata da quel maestro impareggiabile del suocero Mario Pirillo alias Pirillone.
Ma un altro fuoco è quello del vicesindaco uscente Francesco Sbano, ma sì proprio lui, il rampollo del mitico Lucio Sbano, quello che il metano gli dà una mano, colonnello del Cinghiale e dirigente nazionale del suo “partito”.
Non ha avuto il coraggio di scendere in campo ma pubblica su social e giornali il programma della sua “Grande Paola” che sarà rappresentata dalla mammina Maria Pia Serranò. Avete capito bene: il “Grande” vicesindaco di Paola non è candidato ma il candidato è la madre, così in caso di vittoria farebbero il replay della consiliatura in scadenza. Mamma consigliera e figlio vicesindaco, roba che veramente San Francesco avrebbe giudicato con il lancio del bastone.