Paola-Cetraro, le ultime prodezze della premiata ditta Caldiero&Sganga

Dei rapporti della premiata ditta Caldiero/Sganga, la clinica Tricarico e la Regione Calabria, delle ulteriori responsabilità del sistema Caldiero-Sganga, abbiamo puntualmente scritto in precedenza e restiamo fiduciosi che chi di competenza faccia luce su fatti che hanno negli anni condizionato equità e giustizia sul Tirreno cosentino.

Non passa giorno però senza che escano fuori fatti sempre più eclatanti come quello che stiamo per raccontare e che interessa il controllore e controllato Caldiero Fernando, noto commercialista con il delirio di onnipotenza e bravo a mantenere sempre attuali i rapporti che contano, organizzando anche cene di un certo livello partecipativo presso la propria abitazione di Cetraro Marina, dove tanti personaggi hanno potuto gustare le pietanze preparate con assoluta dedizione dalla brava moglie di Fernando, Linda Madrigrano, che, per come denunciato da questa testata, ha acquistato addirittura una villa nel Comune di Diamante dal venditore T.M. West Coast Immobiliare srl riconducibile a Tricarico Rosano Pasquale, ed è la cognata dell’avvocato Vincenzo Caridi, incaricato dall’Istituto Ninetta Rosano srl a presentare il 24 dicembre 2010, presso il Tribunale di Paola, il piano di ristrutturazione art. 182 legge fallimentare e che subito dopo si è dimesso perché probabilmente si era subito reso conto della scarsa fattibilità di quel piano peraltro attestato come fattibilità dall’allora Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Paola, dott. Pasqualino Saragò, genero dell’attuale Presidente dello stesso Ordine, dott. Giorgio Sganga.

Dei finanziatori dell’ultima campagna elettorale del Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, se ne è occupato anche un giornalista di Panorama ricordando che oltre a figurare un amministratore sottoposto a fermo, risultano anche il dottor Pasqualino Saragò ed Annarita Sganga, rispettivamente genero e figlia del professore Giorgio Sganga.

Ma torniamo a parlare delle ultime novità che riguardano la storia del controllore e del controllato Fernando Caldiero, fratello dell’avvocato Vito junior, legale che per come da noi descritto e risultante agli atti dello stesso Tribunale di Paola, risulta uno dei difensori costituiti dell’Istituto Ninetta Rosano srl nei procedimenti di BNL/Istituto Ninetta Rosano srl R.G. 52/08 ex Tribunale di Scalea, opposizione a decreto ingiuntivo BNL R.G. 1258/08 Tribunale di Paola, opposizione a precetto conseguente a detto decreto ingiuntivo Tribunale di Paola.

A chi ha pensato che si fosse trattato di una leggerezza commessa in maniera occasionale dai fratelli Caldiero, aver assunto ruoli di evidente incompatibilità per come puntualizzato nel precedente articolo di questa testata dal titolo “Cetraro, Caldiero “controllore e controllato”, continua il delirio di onnipotenza” (http://www.iacchite.blog/cetraro-caldiero-controllore-e-controllato-continua-il-delirio-di-onnipotenza/), va sottolineato ancora una volta che il rapporto di chiara ed evidente illegittima condotta di incompatibilità ha riguardato anche altri procedimenti dei quali se ne evidenziano taluni anche in materia penale e che, come al solito, risultano in atti presso il Tribunale di Paola.

Basta a tale proposito citare i procedimenti penali per i reati previsti dal D.Lgs. 74/2000, che hanno interessato sia Rosano Carmen quale amministratore unico dell’Istituto Ninetta Rosano nonché la stessa Rosano Carmen e Tricarico Pasquale per dichiarazioni infedeli. Per uno strano segno del destino però ancora una volta, in tale contesto, appare la figura di un GOT che è addirittura nipote acquisito di Sganga Giorgio, cugino di Pasqualino Saragò (in quegli anni Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Paola di cui  Fernando Caldiero era stato segretario). Insomma, ancora una volta, anche se in maniera indiretta, dove c’è Caldiero c’è Sganga, seppure all’epoca dei fatti, poteva essere  legalmente permesso ad un GOT di doversi interessare di un procedimento penale che interessava soggetti assistiti da professionisti, conosciuti e frequentati da quello stesso GOT come era il caso dell’avvocato Vito Caldiero Junior e del GOT chiamato a giudicare le sorti per reati penali che interessavano la Clinica Tricarico.

Non può sfuggire che la storia dei rapporti consolidati tra Sganga ed i Caldiero sono proseguiti nel tempo sino ad arrivare al fallimento dell’Istituto Ninetta Rosano srl e per come abbiamo avuto modo di scrivere, è proprio la storia che ci indica una semplice realtà e cioè: chi ha rapporti di amicizia e di interessi con Caldiero e fa parte del Consiglio dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Paola, è sempre e comunque riuscito ad ottenere ed occupare un ruolo presso la Casa di Cura Tricarico, arrivando però a distrarsi e non accorgersi di quanto in quella struttura accadeva.

Dopo aver ricordato ancora una volta che a componenti del Collegio Sindacale della Casa di Cura Tricarico srl sono stati nominati, in periodo antecedente il fallimento dell’Istituto Ninetta Rosano srl e mentre Caldiero Fernando svolgeva le funzioni di commissario giudiziale, Alessandra Sganga, figlia di Giorgio Sganga subentrata al cognato Pasqualino Saragò, e l’assessore al comune di Cetraro Aita Maria, nipote di Luigi Tundis, il soggetto che in occasione della insinuazione al passivo del fallimento dell’Istituto Ninetta Rosano srl, si è fatto riconoscere somme già versategli in precedenza dalla Casa di Cura Tricarico. Lo stesso Luigi Tundis, si ricorda, è stato intestatario della maggioranza delle quote del laboratorio di analisi “Cemetac srl” riconducibile sempre al suo compare di nozze Pasqualino Tricarico, che ne è poi diventato unico proprietario nella misura del 100%.

Delle omissioni del Collegio Sindacale dell’Istituto Ninetta Rosano srl riguardo la corrispondenza dei dati di bilanci approvati per l’anno 2016 da parte della dott.ssa Anna Maria Mannarino, tesoriera dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Paola di cui è Presidente Giorgio Sganga e vicepresidente Fernando Caldiero, non vi è traccia sulla relazione ex art. 172 l.f. ove il commissario giudiziale Caldiero si affretta a scrivere che “in ogni caso, risultano approvati e depositati i bilanci sino all’anno 2016”.

Stessa sorte omissiva ha riguardato il dott. Michelangelo Ferraro, anch’esso più volte attenzionato nelle puntuali denunce di questa testata, quando abbiamo avuto modo di sottolineare di come il dott. Ferraro sia famoso non tanto come commercialista ma per essere “amico di Caldiero”. Famose sono le loro vacanze trascorse insieme (emblematica quella con MSC Crociere di marzo 2017 ai Caraibi e della quale abbiamo dato ampio risalto). Ferraro è anch’esso componente del Consiglio dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Paola, vicino al Presidente Sganga ed al vicepresidente Caldiero ed è destinatario di una dichiarazione allarmante resa dai commissari giudiziali del concordato preventivo dell’Istituto Ninetta Rosano srl circa l’attestazione non veritiera resa proprio sulla fattibilità del concordato preventivo e della quale, l’amico fidato ed ex commissario giudiziale Fernando Caldiero, nulla aveva detto.   

Come non parlare poi dell’ennesima distrazione e sperpero di denaro pubblico della Casa di Cura quando la società della quale era rappresentante il giovane rampollo di casa Tricarico e cioè Tricarico Fabrizio, ha pensato “bene” di acquistare dal socio e cugino Tricarico Giovanni, una sfavillante Audi B8, targata EM457VP, e che, seppur usata, ha permesso a Giovanni, figlio di Pasqualino Tricarico, di incassare dalla Casa di Cura Tricarico srl la modesta somma di € 50.000,00 per un autoveicolo che mai nessuno ha visto in uso alla clinica (vi è traccia solo di qualche sosta nelle rare occasioni nelle quali il fortunato Giovanni è sceso a passare qualche giorno in Calabria). Viene da chiedersi come mai nessuno si sia accorto dell’esistenza del potente bolide e di come la sua esistenza ed il proprio uso, possano essere sfuggiti ai componenti il Collegio Sindacale, all’attestatore del concordato preventivo, al commissario giudiziale Caldiero Ferdinando. Aspettiamo fiduciosi.