Paola. Ferrero rinviato a giudizio ma torna libero

Indagine Ferrero, rinviati a giudizio tutti gli imputati. L’ex presidente della Sampdoria, però, rimarrà a piede libero. Gli ultimi aggiornamenti.

Massimo Ferrero è stato rinviato a giudizio insieme a tutti gli imputati nell’udienza preliminare tenutasi stamattina nel Tribunale di Paola. Il GUP Alfredo Cosenza ha accolto la richiesta dalla Procura di Paola nei confronti dell’ex presidente della Sampdoria. 

Il rinvio a giudizio deciso dal GUP è una fase importante della vicenda processuale che riguarda Ferrero e le indagini a suo carico, che lo hanno portato a finire in carcere prima e ai domiciliari dopo. 

Sampdoria, Ferrero rinviato a giudizio ma torna libero. Ecco perché

Con il rinvio a giudizio, il GUP ha ritenuto di revocare gli arresti domiciliari per Massimo Ferrero. Restano confermate le altre misure cautelari interdittive a cui è sottoposto, non può ricoprire altri incarichi in Sampdoria o nelle altre società.

Il GUP ha infatti ritenuto  che, visto il rinvio a giudizio e l’interdizione,  siano venute venute meno le esigenze cautelari che motivavano la misura degli arresti domiciliari.Per quanto riguarda il pericolo di reiterazione del reato, sono sufficienti le misure interdittive, visto che , come detto, Ferrero non può ricoprire incarichi societari di qualunque tipo. 

Dopo il rinvio a giudizio il processo nei confronti di Ferrero e degli altri imputati entrerà nel vivo. Si aprirà ora la fase in cui la Procura e la difesa dibatteranno sulle prove emerse dalle indagini e portate in Tribunale. Con Ferrero che, rinviato a giudizio, per il momento torna in libertà. 

IL LANCIO DELL’AGENZIA GIORNALISTICA ANSA

(ANSA) – PAOLA, 23 MAG – È stato rinviato a giudizio l’ex presidente della Sampdoria ed imprenditore Massimo Ferrero. Lo ha deciso il gup del Tribunale di Paola al termine dell’udienza preliminare svoltasi stamani. Rinviati a giudizio anche gli altri otto imputati coinvolti nell’inchiesta sul fallimento di alcune società del gruppo Ferrero che avevano sede in Calabria.

Il giudice, accogliendo la richiesta dei suoi difensori, ha deciso di revocare gli arresti domiciliari a Ferrero, accusato di bancarotta fraudolenta e diversi reati societari di cui deve rispondere in concorso con gli altri. Resta attiva, invece, l’interdizione dall’attività imprenditoriale. Il processo con rito ordinario è stato fissato per il 21 settembre. Insieme a Ferrero dovranno comparire in aula anche la figlia Vanessa, un nipote, Giorgio, e l’ex moglie Laura Sini. Gli altri imputati sono Giovanni Fanelli, Aiello Del Gatto e Roberto Coppolone, amministratori di alcune delle società fallite, e Cesare Fazioli e Paolo Carini. Al centro delle indagini condotte dalla Guardia di finanza di Cosenza e coordinate dalla Procura di Paola, 4 società nel settore alberghiero, turistico e cinematografico, Ellemme spa, Blu Cinematografica srl, Blu Line srl e Maestrale srl, dichiarate fallite tra il 2017 e il 2020.
Dagli accertamenti sarebbe emersa una gestione spericolata di quella che viene considerata una costellazione di scatole cinesi, in cui, secondo l’accusa, l’unico “dominus” era “Viperetta”. Ferrero era stato arrestato il 6 dicembre scorso mentre si trovava a Milano ed aveva poi ottenuto i domiciliari il 23 dello stesso mese su decisione del Tribunale del riesame di Catanzaro. L’imprenditore non era presente in aula ed è rimasto nella sua casa romana. Quando ha saputo della revoca dei domiciliari dai suoi legali, gli avvocati Nicola Carratelli, del foro di Cosenza, e Francesca Conte del foro di Lecce, Ferrero è scoppiato a piangere. I difensori hanno chiesto la revoca della misura in quanto non più sussistenti le esigenze cautelari, dal momento che le aziende del gruppo sono sotto il controllo dell’autorità giudiziaria ed anche per le condizioni sia fisiche che psicologiche dell’imprenditore, descritto come “molto provato” dall’esperienza. (ANSA).